Eterologa al via in Emilia-Romagna: gratuita nelle strutture pubbliche

Già dalla prossima settimana le coppie potranno recarsi nei ventuno centri - pubblici e privati - di procreazione medicalmente assistita presenti nella regione

Fecondazione eterologa (Ansa)

Fecondazione eterologa (Ansa)

Bologna, 5 settembre 2014 - Al via in Emilia-Romagna la fecondazione eterologa, che sara' gratuita nelle strutture sanitarie pubbliche. La Regione ha predisposto le proprie linee guida, che definiscono le modalita' di erogazione e i criteri di autorizzazione per le strutture sanitarie. Il documento e' stato presentato oggi dall'assessore alle Politiche per la salute Carlo Lusenti e, considerata la natura urgente del provvedimento, sara' adottato la prossima settimana con una delibera di Giunta. Il testo recepisce le linee guida nazionali, condivise e approvate ieri dalla Conferenza delle Regioni e Province autonome.

"Con l'accordo raggiunto ieri - ha affermato Lusenti - le Regioni hanno assolto in modo molto tempestivo all'impegno preso a meta' agosto: condividere regole comuni di funzionamento che rendano esigibile per le coppie un diritto riconosciuto dopo la sentenza della Corte Costituzionale". Gia' dalla prossima settimana, non appena entrera' in vigore la delibera regionale, le coppie potranno recarsi nei ventuno centri - pubblici e privati - di procreazione medicalmente assistita presenti in Emilia-Romagna, per effettuare i colloqui con i medici, ai quali compete la decisione di consigliare la tecnica piu' idonea per la coppia. "Le linee guida - ha spiegato l'assessore - danno ordine e disciplinano l'esercizio di un diritto, e al tempo stesso garantiscono equita' di accesso alle prestazioni e sicurezza per la salute dei cittadini che ricorrono alla fecondazione eterologa".

Per quanto riguarda il tema economico, cioe' l'incidenza che l'introduzione di questa tecnica avra' sul sistema sanitario nazionale, l'assessore ha affermato: "La differenza di costi tra la procreazione medicalmente assistita omologa ed eterologa e' marginale e riguarda essenzialmente la spesa per la conservazione del registro e la crioconservazione dei gameti. In Emilia-Romagna ogni anno sono circa 4.500 le coppie che fanno ricorso alla fecondazione omologa e stimiamo che con l'eterologa aumenteranno circa del 10-15%", ha concluso Lusenti.

(Agi)

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