"Un referendum per bocciare il Passante"

L’idea di Bignami (Forza Italia). Per indire il referendum consultivo servono 9mila firme

I comitati contrari durante in consiglio comunale di presentazione dell’opera (fotoSchicchi)

I comitati contrari durante in consiglio comunale di presentazione dell’opera (fotoSchicchi)

Bologna, 26 luglio 2016 – Parola d’ordine: referendum per fermare il progetto del Passante, le opposizioni scommettono sulle urne. Una strada per contare il reale dissenso contro la maxitangenziale, fiore all’occhiello del secondo mandato del sindaco Merola, e allo stesso tempo contarsi al proprio interno e scoprire chi realmente vorrà portare avanti una battaglia nel merito, al di là delle dichiarazioni di fuoco di questi giorni.

A parlarne era stato, già qualche settimana fa, Manes Bernardini di ‘Insieme Bologna’. Ora, a rilanciare l’ipotesi, è Galeazzo Bignami, capogruppo di Forza Italia in Regione: «Un referendum consultivo comunale è la strada giusta per fermare questo progetto scellerato», assicura Bignami. La sua è una proposta aperta a tutti: «Ai comitati dei residenti contrari e agli altri partiti di opposizione, compresi Cinque Stelle e Coalizione Civica, che mi sembrano allineati con il centrodestra contro il Passante». Ma, mette in guardia Bignami, promuovere un referendum non è qualcosa che si può improvvisare, ma serve un’organizzazione all’altezza: «Da sola Forza Italia può portare un proprio contributo, ma non ce la può fare, abbiamo l’umiltà di ammetterlo», spiega il consigliere regionale. E dunque, ecco l’appello agli altri partiti di opposizione: «Non trasformiamola in una battaglia ideologica tra di noi. Mi auguro che quelle forze politiche che a parole si dicono disposte a collaborare, ora siano disponibili a portare dei fatti concreti». Altrimenti, assicura Bignami, «vorrà dire che sotto sotto fa comodo che il Passante si realizzi per avere qualcosa di comodo da criticare in questi cinque anni».

La strada è tracciata. Per raccogliere le 9mila firme necessarie, Bignami immagina «un tavolo tecnico alternativo al Pd con una regia unica» e poi un coinvolgimento di esperti di diritto amministrativo e docenti universitari «per individuare un quesito che venga accettato dagli uffici comunali».

L’idea, è naturale, non dispiace a Bernardini che, però, immagina una consultazione aperta a tutta la Città metropolitana, perché, spiega il due volte candidato sindaco, «il Passante non è un tema solo bolognese, ma di tutto il territorio». E qui scatterebbe la magagna: la Metropoli, infatti, prevede nel proprio Statuto la strada del referendum consultivo, ma il regolamento per attuarlo non è ancora stato approvato. «E’ gravissimo – attacca Bernardini –. Così Merola non rende disponibili gli strumenti previsti dalla legge e, nei fatti, la democrazia non è garantita».

Nel frattempo, già da ieri, approfittando del consiglio comunale, sono partiti i contatti tra Forza Italia e le altre forze di opposizione. Primi sondaggi per capire se ci sia spazio per organizzare una protesta comune anti-Passante. Nei giorni immediatamente successivi al voto, proprio contro l’opera tanto discussa, la leghista Lucia Borgonzoni e il ‘grillino’ Massimo Bugani avevano stretto un inedito patto, che andrà verificato alla prova dei fatti di fronte alla voglia di referendum lanciata da Bignami.

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