Il Pci-Pd in Emilia da 69 anni al governo. Quanto l'Urss

Bologna, 28 novembre 2014 - Sento molti pareri sull’astensionismo alle recenti regionali. Io credo che vada apprezzata la razionalità degli elettori che si sono trovati di fronte a candidati inquisiti di tutti i partiti. Ci si stupisce del successo della Lega e si vuol ignorare che Salvini parlava di problemi di cui la gente parla tutti i giorni. Perché i partiti non provano a risolverli?

Lorenzo Docimo

Risponde il vice direttore del Resto del Carlino

Alle 21.45 del 7 novembre 1917 (25 ottobre del calendario giuliano) i bolscevichi assaltano il Palazzo d’Inverno. La rivoluzione trionfa nel ’21, il 30 dicembre del ’22 nasce l’Urss. Lenin muore nel ’24. Gli subentra Stalin, al quale succede Kruscev che al XX Congresso del Pcus, nel ’56, demolisce il culto della personalità. Poco dopo Kennedy arriva alla Casa Bianca e Papa Giovanni in Vaticano, sembra aprirsi una nuova era. Un’illusione: il Vietnam, le facce gelide di Gromiko e Suslov. Poi la decadenza, fino al gonfio Cernenko. Arriva il giovane Gorbacev ed è la fine. Nell’89 crolla il Muro di Berlino, per il comunismo è l’inizio della fine; il 26 dicembre del ’91 l’Urss sparisce. È durata 69 anni. Il Pci-Pds-Ds-Pd in Emilia è al governo dal ’45. Sono passati 69 anni. Anche le democrazie, senza ricambio, muoiono.

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