Bologna, 31 ottobre 2015 - Forse è davvero la volta buona. Il via ai cantieri del People Mover, la navetta pensata per collegare in dieci minuti la stazione centrale all’aeroporto Marconi, è stato annunciato oggi dal sindaco Virginio Merola. Un passo in avanti atteso un decennio, dopo gli eterni ritardi e inciampi (compreso il processo che vede imputati, tra gli altri, l’ex primo cittadino Flavio Delbono e il numero uno di Ccc Piero Collina) che hanno caratterizzato l’opera, il cui progetto risale addirittura al mandato di Sergio Cofferati. Una vita fa. Si è arrivati veramente all’ultima spiaggia, perché la scadenza di fine ottobre era indicata come il termine ultimo oltre al quale derogare ulteriormente non era possibile.
Le attività propedeutiche sono già state avviate e riguardano l'acquisizione delle aree, la picchettatura e la bonifica degli ordigni bellici. Il cantiere apre oggi al Marconi e contemporaneamente in altri sei punti fino all'area Lazzaretto. I lavori saranno completati in 36 mesi, entro ottobre 2018. Seguiranno quattro o cinque mesi di pre-esercizio, prima di aprire al pubblico nel 2019.
Merola ha dato la lieta novella insieme alla numero uno di Marconi Express, Rita Finzi. Proprio la società concessionaria dell’opera ha ricevuto ieri un ulteriore contributo dall’Aeroporto: due milioni di euro che si aggiungono ai circa 13 già deliberati in precedenza, «un investimento maggiore, considerato il valore strategico dell’opera», sottolinea lo scalo, che spera di aver finalmente sbloccato una partita decisamente per il proprio sviluppo. Tradotto: il tassello che mancava per completare il risiko dei finanziamenti, a rischio dopo che Banca Intesa, nei mesi scorsi, aveva deciso di sfilarsi dall’elenco degli istituti di credito coinvolti da un progetto che vale oltre 100 milioni di euro.
E intanto l’ampio fronte dei ‘No People Mover’ è già sul piede di guerra. Il comitato contrario all’opera ha presentato ai pm Antonella Scandellari e Giuseppe Di Giorgio un’istanza «per sollecitarli a richiedere al Tribunale di Bologna il sequestro dei cantieri», nonché il «sequestro di tutte le somme pubbliche stanziate, al fine di evitare l’aggravarsi delle conseguenze dei reati contestati nel noto processo ‘People Mover’».
I recenti fatti, promette il comitato, «saranno poi oggetto di ulteriore segnalazione all’Autorità anticorruzione». E la consigliera comunale Federica Salsi (Gruppo Misto) denuncia: «Ogni audizione in Comune sul tema è stata bloccata prima dell’ok delle banche».
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