San Giovanni in Persiceto: bar distrutto dalle fiamme, l’ombra del dolo

A fuoco l’Hacca di via Stefani. La titolare: «Presi di mira e minacciati» FOTO Il locale divorato dalle fiamme

La titolare Manuela Murgia

La titolare Manuela Murgia

San Giovanni in Persiceto (Bologna), 9 ottobre 2015 - E' stato distrutto da un incendio (foto), presumibilmente doloso, il bar Hacca di San Giovanni in Persiceto di via Rocco Stefani, a ridosso del viale di circonvallazione. Il rogo è stato appiccato l’altra mattina intorno alle tre e mezzo e ha svegliato alcuni residenti che hanno dato l’allarme. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito o intossicato.

In particolare secondo la testimonianza di un cittadino, che abita di fronte al bar, si sarebbero avvertiti anche alcuni scoppi. Sul posto sono prontamente intervenuti i mezzi del distaccamento dei vigili del fuoco di Persiceto e alcune gazzelle del radiomobile dei carabinieri.

I pompieri hanno dovuto operare per circa tre ore per spegnere l’incendio che aveva intaccato la struttura in legno del locale, materiale molto infiammabile. Solamente intorno alle sei e mezzo la zona è stata messa sicurezza e la via è stata parzialmente chiusa al traffico. «Non è la prima volta – racconta la proprietaria del bar Hacca, Manuela Murgia – che il mio locale viene preso di mira. Già l’anno scorso dei vandali procurarono seri danni. E adesso l’incendio che non ci voleva proprio perché ha distrutto il mio posto di lavoro. Non di rado riceviamo minacce da clienti, anche occasionali, che hanno alzato un po’ troppo il gomito. Ma non credevo proprio che qualcuno potesse arrivare a compiere gesti così gravi. Comunque mi affido alle indagini delle forze dell’ordine».

Di buon mattino sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Persiceto assieme ai colleghi del nucleo delle investigazioni scientifiche e alla polizia municipale di Terre d’Acqua. I militari dell’Arma stanno ora ricostruendo i fatti per accertare le cause dell’incendio ed identificare eventuali responsabili nel caso fosse confermata l’ipotesi del dolo.

«IL MIO bar – aggiunge Murgia – era un punto di ritrovo per molte persone, per tanti ragazzi e dispiace molto che sia stato ridotto così. Ringrazio davvero chi mi ha manifestato solidarietà e mi ha dato disponibilità nell’aiutarmi a pulire i detriti. Quello che resta del mio bar».

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro