Più soli che anziani

La rubrica 'Cose di questo mondo'

Don Giovanni Nicolini

Don Giovanni Nicolini

Bologna, 22 marzo 2015 - Nel mio quartiere ci sono molti vecchi e pochissimi giovani. Pochi anche i bimbi e poche le famiglie. Io sono giovane e non sposato ma se andiamo avanti così come staremo qui tra pochi anni e tutti vecchi?

CON ALLEGRIA, e sperando di non dispiacerti, consiglio te di metter su famiglia. In genere lo faccio con prudenza, perché vedo quanto oggi questo non sia vissuto come un fatto naturale, ma come una scelta speciale e delicata. Che sia speciale e delicato per un cristiano, ma anche per tutti, fare famiglia, è certo! Adesso è anche molto fragile e quindi non sono così disinvolto nel raccomandare un passo che poi vedo spesso così difficile e doloroso. Per come tu però ti esprimi sono portato a pensare che una famiglia intorno a te starebbe bene. Per noi vecchi, cerco di pensarci e di pregarci. Mi fanno impressione tutte queste abitazioni con un solo abitante, e non giovane come te, ma anziano e magari non del tutto in gamba! La solitudine mi fa paura. Mi va bene per l’eremita, che fa l’eremita per stare con tutti nella sua preghiera e nella sua vita offerta al Signore. Ma altrimenti la solitudine mi sembra una povertà grave. Però mi fanno paura anche le case di accoglienza degli anziani, pur sapendo che in molte situazioni ci si trova bene. Sto tentando, in verità con pochissimo successo e addirittura con un certo rifiuto seccato, di incoraggiare e provocare ‘alleanze’ tra anziani. Che fra l’altro anziani non sono, se si pensa a quanto oggi bisogna stare al mondo. Mi capita di osservare coppie che ormai sono rimaste senza i figli, e ricominciano una vita a due. Mi sembrerebbe prezioso che si stabilissero tra queste persone delle alleanze capaci di arrivare fino a combinare delle convivenze. Una convivenza è diversa da una coabitazione in una casa di riposo. Forse è più difficile e delicata, ma è certamente più viva e quindi più interessante. Oggi, spesso, noi vecchi siamo ancora in gamba e insieme si possono percorrere itinerari interessanti, dalla cultura alla preghiera, da qualche viaggetto fino all’ospitare insieme i nostri figli la domenica. E i nostri figli potrebbero essere più tranquilli per noi, sapendoci ‘sistemati’ in compagnia. So che siamo immersi e sommersi da una cultura-sottocultura della solitudine. Però, secondo me, bisogna provare. Per questo continuo a proporre e a insistere. Ieri ho compiuto 75 anni.

Buona Domenica a tutti dal nonno Giovanni della Dozza

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