Porta Castiglione, il piadinaro è tornato

Il furgone era stato confiscato dai vigili Lisei (FI): "Gli va revocata la licenza"

Il furgone del piadinaro a Porta Castiglione (Foto Schicchi)

Il furgone del piadinaro a Porta Castiglione (Foto Schicchi)

Bologna, 28 maggio 2016 - Chi ha pianto perché lo storico piadinaro di piazza di Porta Castiglione era stato chiuso dai vigili urbani, ora può di nuovo gioire. E chi ha gioito deve invece rassegnarsi. Tempo un paio di giorni, infatti, e il furgoncino è tornato al suo solito posto, a sfornare piadine, panini e servire birre a ogni ora del giorno e della notte. Come è stato possibile, dato che la polizia municipale aveva confiscato il mezzo?

La risposta è semplice. Il titolare dell’esercizio, un bengalese di 40 anni, è in possesso di regolare licenza che scade nel 2017. Questo, però, non vuol dire che i vigili abbiano agito al di fuori della legge. Secondo quanto ricostruito dagli uffici comunali, infatti, la licenza prevede che il piadinaro sia aperto dal lunedì al sabato, dalle 4 di mattina all’una di notte del giorno successivo, ma che resti chiuso la domenica.

E quando i vigili sono intervenuti in piazza di porta Castiglione era proprio domenica. Dunque, via alla confisca di merce e furgone, con relativa multa. Il commerciante bengalese, però, non si è scoraggiato e, nel giro di pochi giorni, ha trovato un nuovo camioncino ed è tornato nella sua solita postazione.

«La confisca, a quanto pare, è servita a poco – commenta il consigliere di Forza Italia Marco Lisei –. Quel furgoncino è stato oggetto di due mie interrogazioni, una del 2013, l’altra a ottobre 2015, nelle quali chiedevo alla municipale cosa avesse fatto di fronte alle numerose segnalazioni di residenti che si lamentavano per il disturbo arrecato dal mezzo e dai suoi frequentatori. La risposta è stata che, nel corso dell’attività, il bengalese ha ricevuto 15 verbali per varie infrazioni. Non credo che questa confisca cambierà le sue abitudini. A questo punto – conclude Lisei – sarebbe opportuno invece, visto che siamo di fronte a un iperrecidivo, che il Comune o la Questura revochino la licenza».

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