Piazza Re Enzo rinasce, ma con solo cinque taxi

Oggi pomeriggio l’inaugurazione con il sindaco e la banda Rossini. L’architetto Santacroce: "Ora smette di essere il retrobottega di piazza Maggiore"

La nuova piazza Re Enzo alla vigilia dell’inaugurazione

La nuova piazza Re Enzo alla vigilia dell’inaugurazione

Bologna, 10 aprile 2016 - Non è solo la fine dell’ultima fase del Cantierone. Col taglio del nastro della nuova piazza Re Enzo (oggi alle 17,30, presenti il sindaco Virginio Merola e la banda Rossini), si chiude un cerchio lungo un secolo: «Finalmente quello spazio smette di essere il ‘retrobottega’ di piazza Maggiore e acquista una sua identità urbana», esulta Carlo Santacroce, l’architetto che ha curato il progetto di riqualificazione e alle 16, in sala Tassinari in Comune, racconterà l’intera storia insieme all’assessore alMobilità Andrea Colombo, Fabio Monzali di Tper, Paola Zigarella della Soprintendenza alle Belle Arti, e Renata Curina della Soprintendenza archeologica.

Le lancette, infatti, vanno riportate indietro fino al 1913: «Il Comune, seguendo il piano urbanistico di fine Ottocento, sventrò i palazzi dell’allora piazza Uccelli, un angolo medievale che collegava via Orefici a piazza Maggiore». Un progetto, però, rimasto incompiuto: «Non c’è mai stata l’intenzione di creare una vera e propria piazza – prosegue Santacroce –, e così si è trasformata in un’area di appoggio. Un ‘buco’ da riempire. Prima dai tram, poi, fino a pochi mesi fa, dal posteggio dei taxi». La sfida, insomma, è diventata quella di ridare identità a quella zona, facendola rientrare nella filosofia pedonale che vede nei T-Days la sua massima espressione: «La nuova piazza Re Enzo sarà così parte integrante del sistema delle piazze bolognesi, che corre da piazza Malpighi fino a Santo Stefano».

Nel concreto, il Comune ha innanzitutto cercato di mettere ordine. Le fermate del bus sono state riorganizzate e avvicinate, il 29 e la navetta A ricominceranno domani il loro abituale percorso, ma la corsia è stata ridotta di almeno la metà, mentre per i taxi saranno disponibili solo cinque piazzole (compensate da una decina in piazza Roosevelt, cinque in via Ugo Bassi e altre cinque davanti a San Pietro). Per i tassisti, comunque, ci sarà ancora da aspettare almeno due mesi, il tempo di concludere alcuni lavori del marciapiede di fronte al cinema Modernissimo, ex Arcobaleno, che avrà un ingresso nell’uscita del sottopasso che un tempo era coperta dalle Gocce. Nella piazza rinnovata, inoltre, saranno ospitate manifestazioni, stand, iniziative culturali e i tavolini degli esercizi commerciali nelle vicinanze.

«Aver convinto i commercianti ci ha dato soddisfazione, ma aver risolto il problema dei taxi è stata la vera sorpresa», sottolinea Santacroce: «Forse ci siamo riusciti, perché hanno capito il senso del progetto. Tutti hanno accettato di fare un piccolo passo indietro per creare un luogo comune e di incontri».

L’intervento è stato finanziato con i fondi del Crealis, a cui il Comune ha aggiunto 650mila euro. Per la pavimentazione sono stati recuperati i basoli rosa già presenti, «molto pregiati, si dice frutto di una donazione dell’epoca», che sono stati riposizionati in modo più coerente. Con la nuova piazza Re Enzo, in due anni, al percentuale di zona pedonale in centro storico è salita dal 25% al 44%.

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