Valerio Baroncini
Bologna, 20 novembre 2014 - La scritta a pennarello nero nel cuore di Palazzo d’Accursio denuncia, almeno a parole, gli autori: «17/11/2014 Rosa occupate. Grandi rega. Renzi mer..». Tecnicamente qualcuno, finita l’occupazione dell’istituto (o in sostegno all’occupazione stessa), si è preso la briga di arrivare in Comune e, di nascosto, sporcare. Piccoli teppisti crescono: chi oggi impugna il pennarello e con senso di impunità lorda la cosa pubblica, è lo stesso che domani imbratterà i muri della zona universitaria.
Non c’è differenza, soprattutto sul fronte della consapevolezza: il totale menefreghismo dei piccoli vandali è nato e fiorito in un clima di lassismo decennale. Tanto che non serve a nulla dire, come ieri hanno fatto in maniera generale e anche un po’ scontata i candidati governatori, «Sì, sgomberate l’Aula C». Limitarsi a questa dichiarazione, dopo che altri da anni lo fanno, è davvero desolante. Sarebbe utile, invece, cercare di sgomberare lo spazio o chiedere all’Università (con le maniere forti) di darsi una mossa. Avviso per il Comune: si è trovato gli imbrattatori in casa, rischia di trovare anche qualcosa di decisamente peggiore.
Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro