Mercoledì 24 Aprile 2024

L’Emilia-Romagna aggancia la ripresa: Pil col segno più nel 2014

Le previsioni di Unioncamere. L’export traina il sistema produttivo locale

Maurizio Torreggiani, presidente Unioncamere, con Stefano Bonaccini (Schicchi)

Maurizio Torreggiani, presidente Unioncamere, con Stefano Bonaccini (Schicchi)

Bologna, 19 dicembre 2014 - Lentamente, ma si muove. L'economia emiliano romagnola chiude il 2014 con il segno più, visto che il Pil prodotto in Regione nel corso dell'ultimo anno è aumentato dello 0,3%. Pochissimo e comunque niente in confronto ai livelli pre-crisi (i primi anni Duemila), ma comunque un segno in controtendenza rispetto al -0,4 per cento dell'Italia. A salvare la nostra economia è, come succede ormai da anni, l'export, che nei primi nove mesi dell'anno è aumentato del 4,2% rispetto al 2013, molto più di quanto fatto dalla Penisola in generale (+1%) e dal Nord Est in particolare (+3%).

I dati sono stati illustrati questa mattina nella terza torre della Regione, in occasione della presentazione del Rapporto sull'economia regionale 2014 (FOTO)  realizzato da Unioncamere e da viale Aldo Moro. "Aver fermato la discesa e avere evitato il segno meno davanti al Pil è un ottimo segnale - ha commentato il presidente di Unioncamere Emilia Romagna, Maurizio Torreggiani -. Se questa tendenza si confermerà anche nel biennio 2015-2016 potrebbe arrivare la ripresa". I settori che hanno trainato di più l'export, e quindi il Pil, emiliano romagnoli sono stati, nel corso del 2014, i prodotti metalmeccanici (su tutti packaging, autoveicoli, rimorchi e semirimorchi), quelli del settore moda, l'agroalimentare, mobili, piastrelle, articoli in gomma, prodotti chimici e farmaceutici. Ancora male l'edilizia (-4,6% del volume di affari) e dati poco confortanti anche per la vendita al dettaglio (-3,3%).

Per quanto riguarda il versante del lavoro, invece, continuano a scarseggiare le buone notizie: gli occupati sono aumentati dello 0,1% (1.941.000 persone nel complesso), trascinati soprattutto da autonomi e partite Iva ma, parallelamente, sono cresciute anche le persone in cerca di lavoro, con il tasso di disoccupazione regionale fermo all'8,2%.

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