Playoff, il Bologna venerdì in campo. Breda: "Fidatevi di Rossi"

L'ex tecnico del Latina: "Mancosu si sbloccherà, i campioni vengono fuori quando conta"

Matteo Mancosu in azione contro il Vicenza (Foto Schicchi)

Matteo Mancosu in azione contro il Vicenza (Foto Schicchi)

Bologna, 25 maggio 2015 -  È arrivato a mezz’ora dalla serie A nella passata stagione, fermato solo dal Cesena nella finale playoff, al termine di un’annata esaltante alla guida del sorprendente Latina. E se è diventato allenatore, lo deve a Delio Rossi: «È l’uomo che mi ha cambiato la vita: da calciatore, a Salerno, con lui ho fatto due promozioni arrivando dalla C1 alla A e se oggi faccio questo mestiere è perché lui mi ha ispirato».  Anche per il fattore Rossi, Roberto Breda vede comunque il Bologna come favorita in questi playoff.

Breda, da chi e da cosa si deve guardare il Bologna? «Principalmente dallo Spezia, che è la squadra più in forma. Ma i rossoblù hanno un vantaggio». Quale? «Sono arrivati quarti e salteranno il primo turno. In gara secca può succedere di tutto e lo Spezia dovrà comunque non perdere con l’Avellino, e nel caso arriverebbe a venerdì con qualche scoria in più». Anche il Bologna deve lasciarsi alle spalle qualche scoria. «Basta che i giocatori si dimentichino il peso dato dal blasone del club per cui giocano, e penso che ce la faranno. Anche perché il Bologna ha l’attacco più forte».  Peccato che il reparto abbia segnato 8 gol in tutto il girone di ritorno. «Ma i campioni della categoria sono abituati a venire fuori quando conta. E io penso che quelli del Bologna si sbloccheranno. Sono pronto a scommettere su Mancosu: uno che ha fatto 36 gol negli ultimi due anni non può essersi dimenticato il mestiere. E lo stesso discorso vale per Cacia. Se non mi credete vi faccio un esempio». Prego. «A Salerno giocavo con Di Vaio. In B, nell’anno della promozione: segnò quindici gol nelle prime quindici partite, poi rimase a secco per una decina di gare. Ma nelle ultime dieci partite chi credete che abbia fatto i gol che ci portarono in serie A se non di Vaio, che chiuse a 21?». Come e perché potrebbe scattare la molla nei giocatori? «Perchè quelli bravi sono fatti così. E poi sono scaltri: se andranno in serie A sanno che nessuno si ricorderà del brutto periodo passato, ma solo del fatto che sono stati decisivi. E credetemi, i playoff hanno un impatto emotivo molto forte: non tutti riescono a sopportarlo, i grandi giocatori sono avvantaggiati». Però conta anche la forma fisica e i rossoblù paiono scarichi. «Se anche fosse, non sottovalutate la bravura di Rossi: tatticamente è un maestro nell’accorciare le distanze tra reparti e giocatori dello stesso reparto, per far correre meno i calciatori e di più il pallone. Tutto quello che potrà fare lo farà, il resto dovranno mettercelo i giocatori». Non crede che un mese sia poco per imporre il proprio marchio? «Per imporre il marchio sì, anche perché le squadre di Rossi di norma corrono moltissimo. Ma per lui potrebbe non essere poco perchè è abile a resettare la testa dei calciatori. Io credo in Rossi e nel suo Bologna». 

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