Pokemon invadono Bologna, in diecimila a caccia di mostriciattoli

La app Pokwmon Go ispirata al videogioco anni ‘90 è virale sotto le Due Torri

Una ragazza controlla l'applicazione al cellulare (foto repertorio)

Una ragazza controlla l'applicazione al cellulare (foto repertorio)

Bologna, 17 luglio 2016 - Siete lì che camminate per strada, entrate in un grande magazzino, mangiate un gelato al chiosco e li vedete piegati sullo smartphone che digitano veloci e poi alzano lo sguardo come se avessero avuto una visione per poi ributtarsi sulla tastiera. Alcuni si fermano sulle strisce pedonali senza pensare minimanete al fatto che potrebbe essere pericoloso (in America ci sono già stati incidenti d’auto, e in effetti è più sicuro spostarsi camminando), altri formano capannelli e dissertano di creature fantastiche.

Se vi state ancora chiedendo cosa stia succedendo a molti vostri concittadini in questi giorni, la risposta è presto data: i Pokemon sono atterrati sotto le Due Torri e almeno 10mila bolognesi stanno giocando a Pokémon Go, il nuovo rivoluzionario videogame coi mitici personaggi anni Novanta a suo tempo diffusi via Gameboy e tv, ricreato ora da Nintendo prendendo i mostriciattoli inventati nel 1996 da Satoshi Tajiri.

La cosa pazzesca è che con Pokemon Go avviene la prima vera invasione della realtà virtuale nel mondo reale, il vostro, con le vostre piazze, i giardini, le strade, le stanze di casa vostra. In tutti questi posti si nascondono gli esseri colorati e quindi il mondo in cui giocate è quello che vi sta attorno e la cosa è a dir poco adrenalinica. Si tratta di una rivoluzione compiuta attraverso l’interazione di tecnologie che ogni smartphone possiede, come la telecamera, il navigatore Gps e la app gratuita di Nintendo. Ma come ha fatto il gioco giapponese a conquistare così velocemente e pesantemente la nostra città, tanto da vedere coinvolti migliaia di bolognesi?

A rendere un gioco già altamente adrenalinico ci hanno pensato due start up bolognesi che si occupano di social learning e marketing, ovvero Teiuto e Market Cloud, che hanno avuto l’idea geniale di creare già due settimane fa gruppi social su Facebook, Telegram e Whatsapp, per fare incontrare le persone e farle coordinare. Marcello Violini, 24 anni, è il Ceo e founder di Teiuto e non crede ai suoi occhi, ripensando all’intuizione e guardando quanti messaggi arrivano sul profilo Fb Pokémon Go Bologna Official e sulle altre chat.

"In questo momento ci sono almeno 10mila bolognesi che stanno catturando Pokémon per Bologna e le fazioni rossa, blu e gialla si danno battaglia per conquistare le palestre, ovvero le location più appetibili". E prosegue: "Noi abbiamo avuto questa intuzione ma non pensavamo sarebbe andata così, è incredibile quanta gente voglia accedere".

Ma qual è l’idea vincente di una app così rivoluzionaria? Lo spiega ancora Violini: "Il fatto è che il gioco non ha una chat e invece è fondamentale per mettersi in contatto con gli altri e organizzarsi, poi c’è da capire che molte persone usano il gioco anche per trovare nuovi amici, e la chat era necessaria". E mentre racconta ecco che su facebook scrive una ragazza: "Ciao a tutti, oggi in via Irnerio mi segnalava un dragonair, sia vicino alla Montagnola che a Filippo Re, qualcuno ha idea di dove si trovi più precisamente?". Ai posteri l’ardua risposta.

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