Bologna, 18 ottobre 2010 - Nessun pregiudizio verso uno schieramento o l’altro, per l’Udc, nella prossima competizione per il sindaco di Bologna. Il partito guidato da Casini, infatti, è pronto ad allearsi con chiunque condivida le sue cinque proposte per la città, illustrate oggi a Bologna dallo stesso Casini.

Non esclude a priori un’intesa su Bologna persino col Pd, come ha sollecitato nei giorni scorsi il candidato democratico Maurizio Cevenini (“Non abbiamo dei pregiudizi nei confronti di nessuno, ma neanche giudizi a favore di nessuno”, puntualizza). Pierfedinando Casini si tiene per ora le mani libere ma frena su un possibile terzo polo e dichiara l’Udc pronto ad appoggiare uno dei due fronti. “Non avanziamo nessuna candidatura, siamo disponibili a convergere sulle persone e a concorrere insieme agli altri all’individuazione delle persone che condividono le nostre idee”, dice il leader del partito, oggi a Bologna per lanciare le cinque proposte Udc per il bilancio 2011.
“E’ molto importante chi fara’ il sindaco della citta’, ma e’ piu’ importante ancora capire su quali idee si aprira’ la competizione elettorale e cosa fara’ chi sara’ eletto”, spiega.


Ed eccoli, i cinque pilastri del programma: l’istituzione della citta’ metropolitana a Bologna; la revisione del Patto di stabilita’ e la distribuzione delle riserve patrimoniali delle societa’ partecipate in funzione anti-crisi (da quest’ultima voce dovrebbero arrivare 10 milioni di euro); la realizzazione delle infrastrutture da tempo in stand-by, a partire dalla metrotranvia e dal Passante nord; la cessione delle azioni delle societa’ partecipate: solo la vendita di quelle di Hera (ma l’Udc vuole fare lo stesso per Fiera, Sab, Caab e via dicendo) porterebbe nelle casse comunali una quota di 210-220 milioni di euro; la riforma del welfare coinvolgendo terzo settore e imprenditori (da incoraggiare con sgravi fiscali); l’introduzione del quoziente Parma, in modo da avvantaggiare nell’applicazione del redditometro Isee le famiglie piu’ numerose.

Accanto al ‘pupillo’ Gianluca Galletti, gia’ candidato alla Provincia di Bologna e alla Regione Emilia-Romagna, e all’intero stato maggiore del partito sotto le Due torri, Casini disegna la strategia del suo partito. “Entro Natale faremo un confronto pubblico a cui inviteremo tutte le principali forze politiche e sociali della citta’. Una tre giorni su questi temi”, quelli delle cinque proposte, per capire con chi allearsi. Anche il Pd, che su alcune di queste proposte sta riflettendo o e’ d’accordo? “Non parto dalla fine, parto dall’inizio- puntualizza Casini- inviteremo il Pd come inviteremo il Pdl, come le forze economiche della citta’. Non abbiamo dei pregiudizi nei confronti di nessuno ma neanche giudizi a favore di nessuno”.
 

Un avvertimento pero’ lo lancia: “Queste cose bisogna farle, non fermarsi al primo veto”.
Ironia sugli interlocutori piu’ ostici da una parte e dell’altra: “Se l’Idv o la Lega hanno buone idee per Bologna mi sembra sia giusto che le manifestino, poi chi inviteremo lo vedremo”, resta sul vago Casini. Se nessuno e’ d’accordo andrete da soli? “Figurarsi se abbiamo problema a creare un terzo polo, l’abbiamo gia’ fatto talmente tante volte...”. Ma l’Udc e’ pronto anche a trattare sul suo pacchetto (“Questo non e’ il vangelo”), pur di trovare un’intesa che smuova la citta’. “Dopo otto anni di stasi sara’ ora che su queste cose si inizi a fare sul serio”, avverte Casini.