Bologna, 4 febbraio 2011 - “La reazione c’e’ stata. Adesso è affidata alla magistratura la possibilità o meno di trovare chi ha messo in giro questi fogli”. Il candidato sindaco Virginio Merola torna sul dossier contro di lui (e altri dirigenti Pd) messo in circolazione ai tempi delle primarie di centrosinistra e consegnato ieri in Procura dallo stesso democratico.
 

Ora Merola si aspetta che l’autore (o gli autori) del dossier venga individuato. Il suo intento, spiega nell’intervista concessa questa mattina a Radio Tau, era di non giocare in difesa su quelle accuse anonime. “Non ho tempo da perdere con fogli anonimi. C’e’ chi vuole un clima di veleni, ho pensato di reagire ricorrendo alla magistratura per non subire alcun condizionamento. Ovviamente- aggiunge il vincitore delle primarie- non abbiamo nulla da temere da questo fogliaccio. La magistratura fara’ il proprio dovere. Sarei per dire con tranquillità ‘andiamo avanti’, l’importante è non subire”.
 

Intanto pero’ ora le accuse dell’anonimo sono al vaglio dei magistrati e l’attenzione dei media, nella città che ha appena visto il ‘film’ di Flavio Delbono, e’ al massimo. Forse non a caso Merola rinnova la ‘captatio benevolentiae’ nei confronti della categoria dei giornalisti. “Ha dato prova di grande deontologia professionale- assicura- Questo foglio anonimo è circolato e nessuno l’ha pubblicato in quanto anonimo. E’ un bel segnale per la nostra democrazia cittadina”.