Bologna, 5 maggio 2011 - “Per vincere bisogna preoccuparsi di avere una buona vittoria, avere Maurizio Cevenini come capolista significa questo”. Parola di Virginio Merola, candidato sindaco di Bologna per il centrosinistra, protagonista oggi di un appuntamento elettorale con l’eurodeputata Debora Serracchiani (Pd).
 

Cevenini “rappresenta una cosa modernissima”, aggiunge Merola, cioe’ la necessita’ di una “sinistra popolare, che sappia stare in mezzo alla gente”. Lo stesso capolista, del resto, non vuole lasciarsi indietro neanche un voto: “Buttatevi nelle strade e convincete gli indecisi”, e’ l’appello di Cevenini, che per l’occasione sfodera due nuovi manifesti, a “tiratura limitata”, caratterizzati da inusuali ritratti stilizzati. Il ‘Cev’ punta ad una “valanga di voti per il Pd”, certo delle scelte personali compiute e senza temere critiche: “Avro’ occasione di rileggere ai distratti quello che dissi a Villalba il giorno del mio ritiro” dalla corsa a sindaco, perche’ “ho fatto quello che avevo detto e cioe’ che, appena mi fossi ripreso, mi sarei messo a disposizione del Pd e del candidato uscito dalle primarie”.

A spronare gli elettori, intanto, ci pensa anche il segretario Raffaele Donini. A Bologna “non si gioca solo una partita locale”, bisogna “convincere i cittadini che Bologna rappresenta una delle piazze fondamentali in cui si puo’ costruire un pezzo dell’alternativa a Berlusconi”.

Donini, intanto, ricorda che proprio da un confronto pubblico con Serracchiani prese avvio il suo percorso di riforma del partito, con un Pd bolognese che oggi vede un’eta’ media dei dirigenti di 44 anni, il 60% dei quali senza incarichi precedenti in Ds e Margherita, in grado di presentare alle imminenti elezioni circa 40 candidati sotto i 40 anni. Inoltre, aver scelto il candidato sindaco “attraverso primarie cosi’ partecipate e chiare e’ il requisito giusto per valorizzare la candidatura di Merola”, sottolinea Serracchiani. “Credo che nelle liste presentate a Bologna si sia realizzato il giusto equilibrio per recuperare gli indecisi”, aggiunge l’europarlamentare, coniugando “esperienza e novita’”. Cevenini punta sul primo ingrediente: “Non sono il rinnovamento, ma ho l’ambizione di rappresentare qui a Bologna l’unita’ del Pd”.