Bologna, 11 maggio 2011 - LA COALIZIONE di centrosinistra rischia di andare in fumo. Sulle canne. «Farsi uno spinello oggi non è una cosa grave?», hanno chiesto a Radio 24 al candidato sindaco del centrosinistra Virginio Merola, la trasmissione si chiama ‘La zanzara’. «Secondo me no. Io poi fumo per cui sicuramente mi sto facendo più male col tabacco». Così ha risposto l’ex assessore di Cofferati. Già aveva confessato di aver ceduto agli spinelli sì, all’inizio degli anni Settanta. Nella stessa puntata, per la cronaca, Merola s’è incartato un’altra volta sul Bologna. Era sicuro che la squadra avesse vinto un solo scudetto, mica sette.
 

MA È senz’altro più scivoloso politicamente il capitolo droghe, soprattutto per chi vuol costruire un nuovo centrosinistra, con o senza trattino. Imbarazzo palpabile nel Pd. C’è chi si consola pensando «per fortuna ha detto quell’altra roba sul Bologna, vabbé». C’è chi chiede di non essere proprio interpellato. C’è il segretario Raffaele Donini che ormai s’è abituato a stare nei panni del San Sebastiano e para i colpi, anche se fa capire di non essere d’accordo, «ai giovani bisogna dire che ci sono tanti modi più salubri per essere anticonformisti e liberi». E c’è Amelia Frascaroli, cattolica prodiana, alleata strategica del Pd — lista civica (davvero) sostenuta da Nichi Vendola e dai Verdi —, che dice chiaramente come la pensa. «Sigarette e alcol sono legali e fanno malissimo ma lo spinello apre la strada ad altro — è certa —. Se è opportuno che un candidato sindaco dia messaggi così? No, sono temi che pesano. Bisogna ragionare tutti insieme. Se Merola con quelle parole si è fatto del male? Spero di no». Poi Frascaroli aggiunge: «Sono per liberalizzare le droghe leggere, quello è un modo per stroncare il mercato dei poteri mafiosi. Una contraddizione? No». Nella sostanza Amelia è più sintonizzata con il civico del Terzo polo Stefano Aldrovandi, durissimo sull’uscita di Merola. «Dare questi messaggi ai ragazzi è un delitto, come uccidere le persone. Si scherzi sulla politica, ma non sulla morte», affonda l’ingegnere. «Essere in linea con Aldrovandi mi onora — ammette Frascaroli —. Se la dichiarazione di Merola ha provocato imbarazzo nella coalizione? Non saprei, non la frequento molto».
 

E STRONCA il candidato del centrosinistra Andrea Muccioli da San Patrignano. «Le parole di Merola sono superficiali, in libertà, tradiscono una certa ignoranza e la voglia di ingraziarsi l’elettorato giovanile — è diretto —. Quasi tutti i ragazzi che sono in comunità da noi hanno cominciato così, dagli spinelli. Che provocano gravi disturbi alla percezione e alla memoria, a lungo termine portano a psicosi e schizofrenia. Gli spinelli oggi hanno il 25% del principio attivo della marijuana, sono a tutti gli effetti droghe pesanti».
 

ATTACCA Merola anche l’altro civico Daniele Corticelli, che si è sottoposto al test antidroga — dandogli visibilità — e ha chiesto ai colleghi di fare altrettanto. «Un dovere morale per un candidato», ripete. Massimo Bugani, in corsa per i grillini, si è prenotato per venerdì. E Merola? «Non confermo, non smentisco nulla e non rilascio interviste», ironizza l’ex assessore di Cofferati ieri mattina, visita di buon’ora all’Avis lì dal Maggiore. Sì, un tempo era donatore, spiega. Un dirigente lo rincuora: «Magari da sindaco potrà portare la giunta e i consiglieri a fare la prova di idoneità, come ha fatto Mazzuca di Persiceto». Il candidato è scortato fra gli altri da Corrado Melega, il ginecologo, si è parlato di lui come possibile assessore alla Sanità. Pentito dell’intervista alla radio? «Ho anche detto che il tabacco fa veramente male e sul Bologna non sono stato ipocrita — si difende Merola —. Ho detto quel che so e quel che non so. I tifosi sono più contenti se sanno che sono onesto e non uso il calcio per fare politica». Forse apprezzerebbero che lei studiasse... Promette: «Da sindaco, quando ci saranno le partite importanti, mi preparerò. Cevenini e i tifosi mi spiegheranno tutto».