Bologna, 16 giugno 2011 - Bologna svetta in cima alla classifica delle città pià spendaccione stilate dalla Uil modenese con ben 24.088.416 euro, seguita da Ferrara con poco piu’ di sei milioni di euro, Reggio Emilia (5.978.732) e Ravenna (5.061.998 euro). Poi c’e’ Modena (7,7 milioni), e a seguire Parma (3.578.697 euro), Forli’ (2.855.375), Cesena (2.065.057) e Rimini (1.444.380 euro). La Regione Emilia-Romagna, invece, per far funzionare giunte e Consigli quest’anno spendera’ 37.615.916 euro (e’ scritto nel bilancio di previsione). Complessivamente, ogni cittadino, per mandare avanti la macchina democratica, spende 76 euro all’anno, di cui 54 per il Comune, otto per la Provincia e 14 per la Regione.

Il Comune di Modena ogni anno spende 4.833.082 euro per far funzionare giunte e Consigli, mentre la Provincia ne spende 2.896.566. Sommandoli si arriva a 7.729.684 euro. Sono i dati forniti questa mattina dal segretario provinciale della Uil modenese, Luigi Tollari, elaborati sulla base dei consuntivi 2008 forniti dal ministero dell’Interno.
 

“La politica ha degli sprechi inaccettabili”, afferma Tollari. Nel caso specifico del Comune di Modena, “11 assessori sono troppi. Abbiamo bisogno di una politica seria, ma anche sana. Se la gente non e’ piu’ affezionata alla politica ci sara’ un motivo”, aggiunge e rispolvera l’idea di “eliminare le Province e accorpare i Comuni piccoli in associazioni”.

Gli fa eco il segretario provinciale della Cisl modenese, William Ballotta, che richiama la politica alla sobrieta’: “Con la crisi economica, anche la politica deve darsi un aspetto confacente alla situazione odierna”. Non a caso, il tema dei costi della politica e’ fra quelli che Cisl e Uil porteranno sabato prossimo in piazza a Roma in occasione della manifestazione nazionale.