Bologna, 17 giugno 2011 - Altro che “Dico”. Il sindaco di Bologna, Virginio Merola, conferma in pieno cio’ che aveva promesso in campagna elettorale: punti in piu’ alle coppie sposate rispetto a quelle di fatto nelle graduatorie comunali, ad esempio quelle per le case pubbliche. “Deve essere cosi’”, ha detto oggi il primo cittadino di fronte alle telecamere di E’tv.

“Perche’ siamo persone libere - argomenta - ma nella vita dobbiamo sapere mettere insieme anche la responsabilita’ con la liberta’. Se ci assumiamo impegni maggiori verso gli altri credo che sia necessario distinguere”.

Merola ribadisce anche di essere favorevole ai matrimoni gay e disposto a considerare coppie sposate anche quelle dello stesso sesso, purche’ pero’ venga fatta una legge nazionale. “Penso sia legittimo anche il matrimonio tra persone dello stesso sesso, anche se non e’ di competenza del Comune perche’ e’ un provvedimento nazionale. Se verranno da me coppie gay per chiedermi di sposarle? Non avra’ molto senso, perche’ non c’e’ una legge nazionale. Io sono per rispettare le leggi nazionali”.

 

BERNARDINI: 'ORA PREMI I BOLOGNESI PER L'ASSEGNAZIONE DELLE CASE'

Il capogruppo del Carroccio in Consiglio comunale, Manes Bernardini, condivide pienamente la scelta del sindaco di Bologna Virginio Merola di 'avvantaggiare' la famiglia tradizionale nelle graduatorie del Comune. "Lui 'deve' dare piu' punti alle coppie sposate, questo e' ovvio. Il riconoscimento va dato alla famiglia fondata sul matrimonio, cosi' come viene indicato nella Costituzione. Adesso pero' io vorrei che introducesse anche un bonus basato sulla residenza per l'assegnazione delle case che vada a premiare chi risiede a Bologna
da piu' tempo".

 

IL CASSERO: 'QUESTA E' DISCRIMINAZIONE'

"Leggiamo con stupore le dichiarazioni del sindaco Merola che promettono una distinzione delle coppie rispetto al vincolo matrimoniale nelle graduatorie comunali". E' dura e netta la reazione del Consiglio direttivo dell'Arcigay-il Cassero di Bologna all'intenzione di Merola. Al sindaco viene rimproverato di fare una "distinzione in palese contraddizione con il piu' banale dei principi di uguaglianza: se il matrimonio e' una condizione discriminatoria in Italia, in aperto contrasto con il Trattato di Lisbona, prenderla a parametro del welfare vuol dire cavalcare quella discriminazione e rendersene coautori assieme a questo indegno Parlamento".

Dunque, avverte il Direttivo dell'Arcigay, "la direzione indicata da Merola e' un grave passo indietro rispetto alle norme approvate dalla Regione Emilia-Romagna e vagliate anche dalla Corte Costituzionale", per cui il primo cittadino viene invitato "ad aprire gli occhi e a rendersi conto che il matrimonio in Italia non e' precluso solo agli omosessuali, ma anche a chi per possibilita' economiche rimanda il 'grande giorno': i precari, ad esempio, quel 'peggio dell'Italia' che la politica continua a offendere, tanto con gli insulti verbali di un ministro, quanto con le politiche miopi di un'amministrazione comunale". L'Arcigay auspica ora "nel merito un tempestivo intervento del Consiglio Comunale".

 

UDC: 'SAREBBE UNA SVOLTA STORICA'

L'intenzione del sindaco di Bologna Virginio Merola di dare piu' punti, nelle graduatorie comunali, alle coppie sposate e' musica per le orecchie dell'Udc. Sarebbe "una storica e positiva svolta" se desse seguito a queste sue parole, afferma il coordinatore provinciale dell'Udc Maria Cristina Marri. Ma anche la cautela e' d'obbligo: Marri infatti si riserva di valutare "nel merito i singoli provvedimenti. Occorre la necessaria prudenza, perche' si dovranno valutare entita' e modalita'" delle disposizioni con cui si dara' seguito alle affermazioni del primo cittadino. Questo perche' "da un lato non si possono disconoscere le responsabilita' genitoriali anche delle famiglie di fatto, ma, dall'altro, e' importante riconoscere la famiglia costituzionale fondata sul matrimonio", sottolinea la casiniana.

Anche il vicepresidente dei deputati Udc Gianluca Galletti, sospende il giudizio, per ora positivo, in attesa di capire le modalita' dell'assegnazione dei punti: "Noi abbiamo sempre sostenuto la necessita' di tutelare in modo piu' concreto la famiglia fondata sul matrimonio e questa ci sembra una decisione che va verso questa direzione. Non resta che attendere i fatti", scrive in una nota, definendo le dichiarazioni di Merola un' "assunzione netta di reponsabilita'" da parte del sindaco. "Una qualita' sempre piu' rara in politica", conclude Galletti.