Bologna, 20 giugno 2011 - Tira aria di riappacificazione tra il sindaco Virginio Merola, e Arcigay, dopo le dichiarazioni del primo cittadino a favore delle coppie sposate e le stroncature da parte del mondo dell’associazionismo gay e di buona parte del centrosinistra.

Il primo cittadino e’ stato questa mattina al Cassero a discutere con Arcigay e altre realta’ affini e il confronto diretto avrebbe portato ad una distensione dei rapporti.

Non proprio le nozze gay ma comunque un calumet della pace: la riattivazione al piu’ presto a Palazzo D’Accursio dell’ufficio anti-discriminazioni. Questo ha promesso Merola alle associazioni della galassia omosessuale, Arcigay il Cassero, Arcilesbica, Famiglie Arcobaleno, Agedo, e 3D. Un incontro “positivo” come spiega sul suo profilo Facebook il primo cittadino, che ha letto una lettera ai rappresentanti delle associazioni, assicurando nel contempo che sulle politiche famigliari non intende politicamente “allargare al centro”.

Nella missiva, parlando “da cittadino”, il sindaco si e’ assunto la responsabilita’ degli “equivoci” generati dalle sue affermazioni sulla necessita’ di favorire le coppie sposate rispetto alle coppie di fatto. “La questione che ho posto e’ prima di tutto culturale e politica- sgombra il terreno Merola- E’ un invito ad interrogarsi dal punto di vista etico e politico su come arricchire e fare evolvere la vecchia cultura dei diritti verso un’idea di diritto-dovere di cittadinanza attiva, responsabilita’ sociale e cultura del limite, di riconoscimento dei legami che tengono unita una comunita’ e garantiscono i percorsi di realizzazione personale”.

A partire da questo, “ritengo sia possibile affrontare la questione di come le istituzioni pubbliche, compreso il Comune, possono e debbono sostenere le persone aiutandole a rafforzare la propria capacita’ di costruire legami con gli altri in modo libero e aperto al bene comune”. Merola in particolare ribadisce di essere a favore del riconoscimento legale delle coppie di fatto, del matrimonio gay e dei Dico regionali (“La Regione- puntualizza- non ha introdotto uno status giuridico vero e proprio per le coppie di fatto, poiche’ e’ lo Stato ad avere competenza legislativa in materia di famiglia, ma e’ intervenuta per contrastare discriminazioni di ogni sorta nell’accesso ai servizi”

Insomma, “quello che spero possa essere compreso, al di la’ dei fraintendimenti che mi dispiace di avere alimentato, non e’ volonta’ di allargare al centro gli schieramenti politici- assicura Merola- ma un punto di fondo: se la politica dei diritti non consiste solamente nel riconoscimento di beni e nell’attribuzione di risorse e prestazioni, altrimenti negate in modo discriminatorio, dobbiamo porci l’obiettivo, cittadini ed istituzioni insieme, di costruire un nuovo quadro di relazioni democratiche tra le persone e nella societa’. E sempre insieme- e’ l’invito del primo cittadino- dobbiamo ricercare gli strumenti migliori per sostenere le persone che come single, come conviventi, unioni di fatto o sposati, si pongono il tema del diritto a prendersi cura degli altri, riconoscendo le diverse assunzioni di responsabilita’ che le persone si assumono verso la societa’ di cui fanno parte”.