Bologna, 21 dicembre 2011 - Dopo aver incassato in una settimana le dimissioni dell’ex capo di Gabinetto Marco Lombardelli, ora Antonio Amorosi alza il tiro e in una lettera aperta pubblicata oggi su un quotidiano online chiede al sindaco Virgino Merola, suo ex collega di giunta ai tempi di Sergio Cofferati, di fare a sua volta un passo indietro, tirando anche in ballo analogie con Flavio Delbono.

 

“La sua risposta in Consiglio comunale- si rivolge Amorosi al primo cittadino- è incredibile oltre a rappresentare un’offesa nei confronti di tutti i cittadini che l’hanno votata. Delle due l’una: o Lombardelli è una brava persona e le ha detto che aveva solo la terza media, oppure ha dichiarato il falso e ha tratto lei e i dirigenti in inganno. Sul suo curriculum on line- sottolinea Amorosi- c’è scritto che è diplomato. Ma ‘un’abilitazione a fare l’ottico’ non è un diploma”. Per l’ex assessore, insomma, “non è credibile che nessun ufficio tecnico abbia chiesto a Lombardelli i suoi titoli di studio quando hanno redatto il contratto. E non l’abbiano avvertita dell’incongruita’. Saremmo altrimenti in una situazione ancora peggiore: in mano a dirigenti incompetenti pagati tutti oltre i 100.000 euro, incapaci di svolgere il proprio ruolo”.

 

La spiegazione che prova a dare Amorosi è pero’ diversa. “Il signor Lombardelli è un funzionario di partito e come è consuetudine della politica bolognese, passa dal partito all’amministrazione comunale attraverso un ruolo vicino al sindaco neoeletto. Poichè la macchina è in mano al sistema di potere del suo partito, anche se pure i muri sanno che Lombardelli è solo un ottico con la terza media, i pareri tecnici e degli uffici contano il giusto ma si procede con un bel contratto e uno stipendio garantito di circa 68.000 euro”.

 

Ed ecco che Amorosi richiama la pagina piu’ buia della storia recente per il centrosinistra cittadino.  “Come nell’affare Delbono, si nega fino alla fine e il giorno dopo arrivano le dimissioni. Come nell’affare Delbono il discredito si trasforma in ridicolo. Come nell’affare Delbono qui si sta mentendo. E se fosse così la invito alle dimissioni”.
Qui, insiste ancora Amorosi, “non si parla solo di incompetenze ma della cifra morale ingenerosa che lei sta mostrando nei confronti di tutti i cittadini. Il rischio palese di non andare da nessuna parte ancora per tanti anni, mi porta a chiederle di fare un passo indietro e di lasciare le sorti di questa citta’ almeno a chi puo’ avere la tempra di darle una prospettiva. Sono sicuro- conclude- che ci siano forze nella societa’, nel mondo culturale, imprenditoriale e politico di sinistra come di destra in grado di disegnare un futuro senza queste pochezze”.