Bologna, 8 settembre 2012 - Un’intervista concordata fatta, magari, per ottenere un posto nel Pd visto che il consiglio regionale emiliano è in scadenza. Questa l’ipotesi avanzata in un articolo di Maurizio Ottomano sul blog di Beppe Grillo a proposito dell’intervista ‘rubata’ a Giovanni Favia trasmessa a ‘Piazza pulita’. Il comico tempo fa disse: "Anche noi avremo i nostri Scilipoti".

“Qualcosa non torna. Favia - scrive Ottomano - non è lo sprovveduto che pensiamo in balia del giornalista cattivo e di una tecnologia sconosciuta. Non è un’anziana signora ottantenne, ignara di qualsiasi marchingegno elettronico, con il panico da telecamera e la voglia di salutare a casa. Il nostro Favia è abituatissimo alle interviste, dato che il suo presenzialismo in Tv ormai è noto a tutti ma, soprattutto, conosce benissimo le dinamiche audiovisive”.

“La fine mandato, prossima per Favia che è già alla seconda legislatura e quindi non più candidabile nel M5S, potrebbe essere il movente - ipotizza - di questa intervista concordata e il ‘do ut des’ per il passaggio ad altra formazione politica, probabilmente il Pd o affini (tanto non cambia di molto la sostanza)”.

"Non ho nessuna intenzione di andare nel Pd. L’M5S è sempre stata ed è la mia casa. Che fai mi cacci?”. Giovanni Favia, consigliere regionale dell’Emilia-Romagna, nella bufera dopo il fuorionda contro Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio accusati di una gestione dittatoriale del movimento, ha rilanciato con un tweet. L’attacco di oggi sul blog di Grillo con la pesante accusa rivolta a Favia di un’intervista in realtà concordata, ha fatto cambiare registro al consigliere grillino che ha contrattaccato.


Usando l’ironia l’emiliano ha citato il famoso “che fai mi cacci?” pronunciato dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, alla direzione nazionale del Pdl, nei confronti di Silvio Berlusconi. Se il suo intervento ieri sul profilo di Facebook era sembrata una parziale marcia indietro, oggi si è alzato il livello dello scontro e sembra di essere di fronte ad una vera e propria ribellione contro il comico genovese: “Il Movimento Cinque Stelle è sempre stata casa mia - ha ribadito - non ho nessuna intenzione di andare nel Pd”.