Bologna, 24 settembre 2012 - Ennesima 'puntata' della querelle interna al Movimento 5 Stelle tra Beppe Grillo e Giovanni Favia, quest'ultimo al centro della bufera dopo il fuorionda choc sui problemi di democrazia fra i grillini. A scatenarla è stata il comico genovese su Facebook.

"In Italia chi viene eletto diventa subito una star - ha scritto ieri Grillo -. Gli mettono dei microfoni sotto il naso, lo intervistano in televisione (ah, la televisione... sai ti ho visto in televisione...), piazzano la sua foto sui giornali e chi prima faceva tutt’altro (magazziniere, cameriere, fiorista, impiegato di banca... con tutto il rispetto dei magazzinieri e dei camerieri e dei fioristi e degli impiegati di banca) diventa un politico che si occupa di questioni come il concetto di democrazia, il principio di rappresentanza, l’eterogenesi dei fini, spesso con un piccolo accenno a Schopenhauer e Lev Trotsky, ai filososofi greci e a Paperoga".

"I media hanno dedotto che le accuse fossero rivolte al sottoscritto - dice Favia - e mi sono trovato nuovamente al centro della polemica. Personalmente non mi sento chiamato in causa dal post. Non ho stima di chi lancia accuse senza fare nomi e cognomi, e mi pare non sia nello stile del M5S". Il consigliere regionale racconta di aver fatto il magazziniere "per un breve periodo quando avevo 15 anni, con l’obbiettivo di comprarmi il motorino" e di aver fatto anche il cameriere "per mantenermi durante alcuni bellissimi viaggi attraverso l’Europa". Pur dicendosi molto arricchito da queste due esperienze professionali, Favia non si riconosce in queste e aggiunge: "Chi mi conosce personalmente, come Grillo, sa che prima della politica, a 26 anni, mi occupavo di documentari e cinema indipendente, iniziando anche a vincere qualche festival e non ero per nulla disoccupato".

E per rispondere a chi lo accusa di troppa esposizione mediatica, Favia risponde: "Ormai non conto piu’ gli inviti che ho rifiutato nell’ultimo anno". E ricorda che a mandarlo la prima volta in tv "fu proprio Beppe. Successivamente, quando ho accettato delle partecipazioni (in continua comunicazione con lui), l’ho sempre fatto previa consultazione diretta dei nostri simpatizzanti via social media, senza mai ‘privatizzare’ la funzione che mi e’ stata data col voto".