Bologna, 9 ottobre 2012 - Nuova mattinata in Regione oggi per la Guardia di Finanza, ma questa volta senza furgone d’ordinanza. I finanzieri sono tornati in borghese all’archivio di viale Aldo Moro, dove sono conservati i faldoni con la documentazione sulle spese dei gruppi e dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna fatte nel mandato scorso, dal 2005 al 2010. Dopo la decina di scatoloni portata via ieri, dopo un’intera giornata di lavoro (è stata inventariata ogni carta), oggi le Fiamme Gialle sono tornate per caricare altri faldoni e firmare i verbali di presa in carico dei documenti negli uffici del servizio Organizzazione e bilancio dell’Assemblea legislativa.

 

Dopo gli altri partiti oggi e’ stato il ‘turno’ del gruppo di Sel e Verdi per quanto riguarda le spese sostenute nell’attuale mandato. Domani sarà volta della Federazione della sinistra cosi’ come il Pd, che tra oggi e domani aspetta la visita dei finanzieri.

 

Monica Donini, presidente dell’Assemblea legislativa nello scorso mandato, ribadisce anche oggi che “c’è piena collaborazione da parte dei testimoni dell’epoca se c’è bisogno di essere sentiti, in qualunque momento”, nell’ambito dell’inchiesta avviata dalla Procura di Bologna sulle spese dei politici in Regione. “Da parte nostra c’è la totale comprensione della necessita’ di indagare- continua Donini- l’auspicio è che facciano presto, per fare emergere i dati reali rispetto a quelli presunti e alle indiscrezioni”.

 

L’ex presidente ripete poi di essere tranquilla sui conti dei cinque anni passati. “Per quanto ne so- assicura Donini- non ritengo ci siano stati comportamenti illeciti rispetto alle regole che ci siamo dati. O comunque non sono mai venuta a conoscenza di nulla. Qui non c’è nessuno che ha coperto degli abusi o che non li ha denunciati”. E anche le spese folli dei consiglieri regionali emerse, ad esempio, nel Lazio, “qui mi sembrano impossibili. Grandi margini non ci sono- assicura Donini- da noi non è possibile trasferire le intere risorse dei gruppi sui conti correnti personali”. Inoltre, ricorda l’ex presidente, “il budget è trasferito al gruppo in tre tranche, ogni quattro mesi e a fronte del controllo dei revisori dei conti, proprio per non dare subito ai gruppi tutte le risorse che hanno a disposizione”.

 

Chiaramente, Donini non può giurare sulla correttezza assoluta di ogni consigliere, anche perchè il meccanismo di autocertificazione delle spese per ottenere i rimborsi è affidato alla buona fede del singolo. “Non esiste un sistema di regole che riesca a imporre un’etica alle persone che vogliono essere spregiudicate- sostiene in ogni caso Donini- ed è anche giusto lasciare queste cose alle responsabilita’ dei singoli, che comunque emergono”. Anche i revisori dei conti, sottolinea l’ex presidente, “possono arrivare fino a un certo punto” nell’attivita’ di controllo. Ma pure loro, afferma Donini, “renderanno conto del proprio mandato”.

Fonte Dire