Bologna, 22 novembre 2012 - Lo disse in pubblico durante un dibattito in vista delle primarie e lo scrisse sul sito in campagna elettorale: Virginio Merola, attuale sindaco di Bologna, “promise che si sarebbe dimesso” nel 2014 al momento della nascita della Citta’ metropolitana, per permettere l’elezione diretta del sindaco di area vasta. A ricordarlo e’ Giovanni Favia, consigliere regionale M5s, che e’ andato a spulciare negli archivi pescando un video del 16 dicembre 2010. Era in corso la campagna elettorale per le primarie del centrosinistra a Bologna e, in un dibattito pubblico tra i candidati (insieme a Merola c’erano anche Amelia Frascaroli e Benedetto Zacchiroli) organizzato dalla Fabbrica prodiana, Merola disse tra gli applausi: “Propongo un sindaco che dica che nel 2014 si scade come sindaco perche’ scade la Provincia e si va all’elezione diretta da parte dei cittadini della Citta’ metropolitana bolognese. E si puo’ fare”.
 

Allo stesso modo, 10 giorni dopo, sul suo sito elettorale Merola scriveva: “Come ho gia’ detto piu’ volte, e’ arrivato il momento di ‘fare’, cioe’ di avviare la costituzione della Citta’ metropolitana per andare al voto nel 2014 e abolire la Provincia.
I cittadini potranno cosi’ eleggere direttamente il sindaco metropolitano e ottenere un livello di gestione urbana all’altezza della complessita’ e dei problemi che dobbiamo affrontare oggi nel mondo globale”. Alla luce di questa (a suo tempo) presa di posizione di Merola, Favia sostiene che “il dibattito che s’e’ acceso in merito all’elezione diretta del Sindaco metropolitano e’ superfluo: non ci deve essere dibattito perche’ e’ ovvio che ci debba essere un’elezione diretta del primo cittadino di un milione di persone”.

Del resto, rimarca Favia in una nota, “fu lo stesso Virginio Merola a promettere, a piu’ riprese durante la campagna elettorale per la sua elezione, che si sarebbe dimesso per sottoporre alla conferma delle urne il primo cittadino della grande Citta’ metropolitana. Per cui e’ chiaro: nel 2014 si deve votare, e non perche’ lo ha promesso Merola”, dal momento che “non sarebbe la prima volta che un politico si rimangia la parola dopo le lusinghe della campagna elettorale, come tenta di fare oggi il nostro Merola”. Per il Sindaco metropolitano si dovra’ votare soprattutto “per correttezza nei confronti di quei circa 600.000 cittadini che, entrando a far parte della Citta’ metropolitana di Bologna, si ritroverebbero un sindaco che non hanno mai eletto”.
 

Favia chiede dunque che sia “rispettata la volonta’ di tutti, perche’ i 106.000 bolognesi che hanno eletto Merola non contano certo piu’ degli altri abitanti della provincia e non possono decidere chi governa in nome di tutti”. In altre parole, attacca il consigliere regionale M5s, “sarebbe ridicolo e credo che tutte le forze politiche, Pd in primis, dovrebbero aver interesse a presentare un sindaco della Citta’ metropolitana rafforzato dal consenso elettorale”. In Regione, avverte Favia, “mi battero’ fortemente perche’ nessuna delega sia trasmessa a un ente che non abbia, nel suo massimo esponente, la legittimita’ del voto popolare”.
 

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