Bologna, 26 novembre 2012- Primarie del centrosinistra, il giorno dopo il primo turno. Sotto le Due Torri i bersaniani cantano vittoria e guardano con ottimismo al ballottaggio di domenica 2 dicembre, i renziani credono nella possibile vittoria e si preparanoa una settimana di fuoco.

I BERSANIANI
Raffaele Donini, segretario del Pd di Bologna non nasconde il sospiro di sollievo per il risultato ottenuto da Bersani sotto le Due torri, che rende Bologna una delle città più filo-Bersani d’Italia. “Se non fosse stato così ce lo avrebbero spiegato schiere di opinionisti pronti a mettere il dito nella piaga - chiosa - non credo sia andata così per un semplice motivo organizzativo, ma per le cose che abbiamo fatto in questi anni. Per come si sviluppa la politica da noi c’è più consonanza col modello di Bersani: innovazione ma anche forte continuità con le buone politiche riformiste che l’Emilia ha sempre prodotto. Non mi pare che questi buoni risultati di Bersani possano essere imputati ad un tema solo organizzativo, sarebbe riduttivo”. Comunque Donini giudica un “risultato assolutamente dignitoso e considerevole” quello di Matteo Renzi, staccato dal segretario di 20 punti a Bologna. Ma “prima ancora di essere una città bersaniana - sottolinea Donini- Bologna ha dato un contributo formidabile alla grande partecipazione alle primarie. Superare 100.000 elettori è una soglia psicologica molto importante”, superiore a quella ottenuta nelle consultazioni precedenti.
Donini smorza ogni polemica su ex elettori di centrodestra hanno votato alle primarie di ieri, un allarme sollevato nel fronte bersaniano: “Mai parlato di inquinamento e sono contento di non averlo fatto: la parola da dire è partecipazione. Ieri mattina- racconta Donini- sono stato al seggio di Monteveglio, dove ho fatto il sindaco 10 anni e conosco molte storie politiche e personali. Ho visto sicuramente elettori che hanno una tradizione politica di centrodestra, ma questo faceva parte delle regole. Non gli è stato chiesto da dove venivano, ma dove volevano andare”.

Il sindaco Virginio Merola, schierato con Pierluigi Bersani, bacchetta invece i renziani per le considerazioni sull’”apparato” Pd che condizionerebbe il voto a favore del segretario. “Tutto questo apparato francamente me lo sono perso. C’è una strana tendenza ad offendere il libero pensiero degli elettori: la gente vota, ma se non vota come lo pensi tu vuol dire che è condizionata da qualcuno. Lasciamole dire a Berlusconi queste str...."

I RENZIANI
“Se Renzi viene a Bologna noi l’accogliamo meglio dell’altra volta. Diffiderò della Curia, basta. Ma stavo pensando a San Petronio, perché è abbastanza grande...”. Scherza il consigliere comunale renziano Benedetto Zacchiroli, colui che la settimana scorsa aveva tentato di portare il sindaco di Firenze alla Bolognina, per una nuova simbolica ‘svolta’ della sinistra italiana, ma che a sorpresa si era dovuto scontrare con il divieto della chiesa bolognese (la sala prenotata era dei Salesiani, che dopo averci pensato un po’ hanno declinato).


La speranza dei renziani bolognesi è che il sindaco di Firenze torni nella settimana pre-ballottaggio. “Se fosse per me dovrebbe prendere la residenza, tanto sono 28 minuti in treno- chiosa, a domanda, Zacchiroli, su Radio Tau- l’Emilia-Romagna è una regione in bilico, tra Renzi e Bersani c’è una differenza di 45.000 voti: non una misura incolmabile. Bisognerà vedere che strategia decideranno a Firenze per questa settimana”.

 

I RISULTI A BOLOGNA

Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani 'vince' con la maggioranza assoluta al primo turno, totalizzando il 51,6% dei voti (pari a 54.232 preferenze). Matteo Renzi resta indietro con il 32,1% (pari a 33.710 preferenze). Nichi Vendola e’ medaglia di bronzo con il 12,9%. Laura Puppato chiude la sua gara a quota 2,6% e Bruno Tabacci si ferma allo 0,6%. Con 165 seggi scrutinati su 165 sono 227 le schede bianche o nulle pari allo 0,2%. In totale hanno votato 105.206 persone.