Bologna, 16 dicembre 2012 - A SORPRESA compare Giovanni Consorte al banchetto del Movimento 5 stelle piazzato dietro a Palazzo d’Accursio, in via IV Novembre. L’ex presidente Unipol, dimessosi per questioni giudiziarie, ha firmato per fare sì che i grillini possano presentare le liste parlamentari (Grillo ha bisogno di 60mila firme per garantire l’eleggibilità dei suoi candidati).

«Ero in centro, passavo di lì e stavo andando a prendermi un panino. Ma poi ho pensato che fosse giusto firmare...», ha spiegato in serata. «Perché? Al di là delle fedi politiche credo che firmare sia un atto di democrazia — continua —. Il Movimento 5 stelle è molto popolare e sarebbe ingiusto se, per escamotage tecnici, non riuscisse a entrare in Parlamento». Nonostante il riserbo su chi voterebbe alle elezioni, Consorte ammette di provare «una certa simpatia» per il vitalismo del Movimento 5 stelle, «e per la sua diversità rispetto a tutte le altre formazioni. E’ giusto fare entrare queste nuove persone in Parlamento, sennò il confronto continuerà ad essere sempre tra le stesse persone. Questi ragazzi, al di là che sia d’accordo o meno, portano idee diverse». E ieri a Bologna i grillini hanno raccolto 620 firme.


«CI SARÀ gente che fa politica per il proprio tornaconto: sarà mandata via». Lo ha detto il leader del Movimento Beppe Grillo, parlando al gazebo di piazza Beccaria a Firenze, dove ieri era in corso la raccolta firme delle elezioni 2013. «Io antidemocratico? — si è chiesto Grillo —. La nostra è una iperdemocrazia. Io ho votato online nella mia circoscrizione, ho messo tre preferenze, ho impiegato tre minuti». Il leader del Movimento 5 stelle ha poi aggiunto, rispondendo ai giornalisti sulla questione delle espulsioni emiliane: «E’ normale che in democrazia ci siano dei dissidenti».

Ma i due ‘ribelli’ non ci stanno a sentirsi dire che hanno svolto il loro mandato per tornaconto personale: «Il mio tornaconto? Ho rinunciato a tanto, ma ho fatto l’esperienza più bella della mia vita», ha replicato il consigliere regionale Giovanni Favia. «La mia attività è tutta trasparente — replica invece la Salsi —. Piuttosto non si sa nulla del blog, lì potrebbero esserci delle sorprese. Se penso al tempo che ho dedicato e sto dedicando a questa avventura e ai salti mortali che faccio per conservare il mio posto di lavoro...», spiega la Salsi.


ARRIVA anche un intervento chiarificatore da parte dei consiglieri a 5 stelle del Navile, additati per avere sostenuto un odg di condanna agli atti di violenza verso la sede di Casapound: «Noi ci dissociamo fermamente dalle attività di Casapound — precisano —. ma nn possiamo non essere solidali con chi riceve un attentato e soprattutto con gli agenti rimasti feriti durante l’arresto degli attentatori». E giusto per mettere i puntini sulle ‘i’, il Navile a 5 stelle ha anche proposto l’intitolazione di una via a un partigiano, Giorgio Paglia, eroe della Resistenza.