Bologna, 4 aprile 2013 - Quello di oggi a palazzo d’Accursio doveva essere il vertice decisivo tra sindacati e il Comune per decidere sull'aumento dell'Imu prima casa, punto fondamentale del bilancio 2013. Ma la trattativa è stata congelata. Il rinvio è dovuto al confronto in corso in sede Anci che potrebbe allineare la scadenza degli eventuali ritocchi Imu, fissata per il 23 aprile, a quella dell’approvazione del bilancio, il 30 giugno.

Nulla di fatto quindi. Il nuovo scenario farebbe crescere gli spazi e i tempi di trattativa e potrebbe portare al pagamento della prima rata Imu alle aliquote attuali con l’eventuale conguaglio, in caso di aumento, dopo l’estate. 

 

Stralciato l’aumento di un punto dell’aliquota Imu sulla prima casa, il confronto tra sindacati e giunta a Bologna prosegue sulle altre voci del bilancio. A cominciare dal fantomatico avanzo, che una prima stima colloca attorno ai 30 milioni di euro, del quale si discutera’ mercoledi’ mattina, quando l’amministrazione si e’ impegnata a presentare ai sindacati un bilancio analitico, voce per voce.

L’incontro successivo e’ in programma per venerdi’ pomeriggio: all’ordine del giorno i temi dei servizi all’infanzia e della creazione dell’Asp unica.


Congelata la decisione sull’Imu, “la trattativa ha preso una piega diversa”, conferma il segretario della Cisl, Alessandro Alberani, che collega la speranza di poter modificare la decisione del Comune di intervenire sull’imposta sulla prima casa alla possibilita’ che i Comuni riescano ad ottenere un rallentamento del patto di stabilita’ interno. Il rinvio e’ una “novita’ importante” anche per il leader Cgil, Danilo Gruppi, perché allenta la pressione sulla trattativa, “non essendoci piu’ l’incombenza temporale” del 23 aprile.

I sindacati vogliono vederci chiaro anche sull’aumento del contratto con Hera di 2,7 milioni di euro per il potenziamento della raccolta differenziata. “Non siamo per niente d’accordo e abbiamo chiesto un approfondimento”, spiega l’esponente della Uil, Luciano Roncarelli, duro anche sull’ipotesi che davvero si materializzi un avanzo da 30 milioni di euro. “Mi auguro che non sia così. Perché se e’ cosi’, vuol dire che hanno sbagliato i conti. Che un errore ci sia stato e’ fuori dubbio”, taglia corto. Da Gruppi, infine, arriva un affondo ai sindaci e all’Anci: “Se fossero stati piu’ audaci, sarebbe stato meglio. Peraltro, essendo stati azzerati i trasferimenti statali, non si capisce perche’ ai Comuni sia chiesto di rispettare il patto di stabilita’ e non sia concessa piena autonomia”.