Bologna, 24 aprile 2013 - “Il Governo di Enrico Letta dovra’ essere un Governo di ‘servizio al Paese’, come lui stesso lo ha definito, un governo di scopo”. Questo il ‘paletto’ del Pd di Bologna, riunito questa sera in direzione.

L’esecutivo in tandem col Pdl dovra’ “tradurre concretamente, in un tempo limitato ed esigibile - sottolinea il segretario Raffaele Donini - i provvedimenti in materia economica e sociale, la riforma della legge elettorale, il taglio dei costi della politica, l’avvio di una riforma della seconda parte della Costituzione”. D’ora in poi, rivendica ancora il segretario “dobbiamo sentirci impegnati ad essere noi a dettare l’agenda del Governo nei punti essenziali, sapendo che riusciremo a risalire la china del rapporto con la nostra gente e con i cittadini italiani se ad essi arriveranno da subito risposte concrete”. Tra i vari compiti da esigere, “dovremo abrogare subito la legge elettorale vigente, la cosiddetta ‘porcata’ di Calderoli, con l’effetto di ritornare al sistema elettorale precedente e da li’ partire per la discussione sulle riforme”.

Inoltre, elenca ancora il segretario, “dovremo abrogare l’attuale sistema di finanziamento pubblico ai partiti sotto forma di rimborsi elettorali e promuovere una legge sulla trasparenza e sulla sostenibilita’ finanziaria della politica e sulla democrazia interna dei Partiti a norma del dettato costituzionale”. Non basta: “Si dovranno trovare in Parlamento i voti necessari per l’approvazione di una legge per la reintroduzione del falso in bilancio ed una normativa piu’ stringente contro la corruzione e sul conflitto di interessi senza cedere ai ricatti della destra”. Per fare queste riforme “e’ sufficiente un tempo limitato e circoscritto della legislatura, poi si torni a votare ridando la parola ai cittadini”.

Nel frattempo, dice ancora nella sua relazione Donini, “si ricostruisca il Pd a partire dai territori e non dalle correnti o dai riposizionamenti politici personali o collettivi e non si disperda quel grande patrimonio di partecipazione politica che e’ rappresentato dai nostri iscritti, militanti, elettori che oggi sono, come lo siamo noi, dirigenti locali di Partito, preoccupati ed avviliti”. Un albero senza radici, avvisa infine, “e’ solo un tronco secco, ricordiamolo innanzitutto a noi stessi, alla vigilia del 25 aprile, festa della Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista e dalla dittatura fascista, che tutti noi, domani, siamo chiamati ad onorare senza abbassare lo sguardo”.

Applausi della direzione provinciale Pd di Bologna quando il segretario Raffaele Donini accenna al passo indietro della dirigenza nazionale del partito. “C’e’ chi sostiene che i dirigenti locali del Pd debbano essere capaci di portare avanti la linea decisa dal partito nel territorio, oppure lasciare il posto ad altri - ha detto Donini - Si potrebbe obiettare, invece, che sia il gruppo dirigente nazionale, qualora non fosse piu’ capace di ascoltare i territori, a dover fare un passo indietro e lasciare a noi il compito di rifondare il Pd”.

Merola: "Dirigenti nazionali inadeguati"

Parla di un “gruppo dirigente inadeguato a livello nazionale”, ma fa appello per la fiducia al Governo Letta: dobbiamo “lavorare insieme per spegnere il sorriso”, dice il sindaco di Bologna, Virginio Merola, a cio’ che definisce la “destra infame”. Perche’ “la citta’ - fa notare il sindaco nel corso della direzione Pd in via Rivani - non ci chiede di assistere alle nostre beghe interne”. Piuttosto, “impegniamo i nostri parlamentari ad evitare scelte sbagliate da parte del Governo”.

Errani: "Le colpe non sono solo nazionali"

Spine renziane per il segretario del Pd di Bologna, Raffaele Donini. Il consigliere comunale Francesco Errani presenta in direzione un ordine del giorno per tenere subito il congresso provinciale (insieme al nazionale e al regionale) e annuncia che non votera’ la relazione di Donini. “Le responsabilita’ - sottolinea Errani - non sono solo nazionali, ma anche di chi ha guidato il partito a livello locale”. Il renziano chiede un congresso che faccia entrare nuove persone nel partito, “senza di loro alle prossime elezioni perderemo Bologna e l’Italia”.

(Fonte Dire)