Bologna, 26 maggio 2013 - Si sono chiuse alle 22 le urne per il referendum consultivo sui finanziamenti comunali alle scuole paritarie dell’infanzia a Bologna. Hanno votato  85.934 elettori, pari al 28,71% degli aventi diritto (poco meno di 290mila cittadini) al voto nel Comune di Bologna.

Il coordinatore di giunta Matteo Lepore ha voluto ringraziare ''gli oltre 700 dipendenti e la Polizia Municipale che hanno prestato servizio rendendo possibile questo referendum''. Lepore ha esteso il proprio grazie ''agli osservatori del comitato promotore che sono stati presenti ai seggi per tutta la giornata''.

 

Per il comitato referendario ‘Articolo 33’ il dato dell’affluenza ‘’rappresenta per i promotori della consultazione una buonissima partecipazione. Gli elettori che si sono recati alle urne superano di gran lunga il numero di persone direttamente coinvolte nella decisione di abolire o proseguire i finanziamenti comunali alle scuole private paritarie’’, spiegano i referendari, secondo i quali ‘’la cittadinanza ha compreso la portata collettiva di questa questione di civiltà’’. Inoltre, il comitato ricorda come ‘’le condizioni di voto fossero ostiche’’ e ‘’non si puo’ non considerare altresi’ il grande astensionismo registrato alle elezioni amministrative in tutta Italia e anche nella provincia di Bologna, il che fa risaltare ancor piu’ la partecipazione bolognese al referendum’’.

 

Chiamati a votare nei 199 seggi erano  poco meno di 290mila cittadini (guarda le foto). Alle ore 19, informa il Comune, hanno votato 69.166 elettori, pari al 23,22 per cento degli aventi diritto (guarda l'affluenza). Alle 12, i votanti erano stati 25.367 (8.47%)
 

E’ proprio l’affluenza una delle incognite di questa consultazione che non prevede il quorum. Il risultato non avra’ effetti diretti ma assumera’ il valore di un’indicazione alla giunta del sindaco Virginio Merola.
Il fronte del centrosinistra che guida il capoluogo emiliano si presenta spaccato all’appuntamento. Da un lato Sel al fianco dei referendari che si battono per lo stop ai fondi comunali per le materne private. Dall’altro il Pd in difesa del mantenimento dell’attuale sistema integrato pubblico privato.

 

Referendari: "Operazioni di voto problematiche"

‘’In generale si riscontrano problematiche diffuse che dimostrano una preparazione delle operazioni di voto in diversi casi lacunosa ed approssimativa da parte dell’amministrazione centrale’’. Lo denuncia in una nota il comitato ‘Articolo 33’, che ha promosso il referendum sui fondi alle private dell’infanzia in corso a Bologna. In molti luoghi di voto, spiegano i promotori, ‘’il personale comunale non e’ in grado di indirizzare gli elettori al proprio seggio, visto che e’ mancante lo stradario di riferimento dei seggi’’, e ‘’i nostri rappresentanti stanno sopperendo a questa carenza chiamando la sede centrale del comitato che fornisce un servizio di call-center: stiamo fornendo noi a molti seggi l’elenco del proprio stradario di riferimento!’’.

Nel pomeriggio il Comitato ha inviato una diffida al Comune in cui sottolinea ''la situazione creatasi in diversi luoghi di voto dotati di numerosi seggi nei quali i funzionari del Comune non sono in grado di fornire in un tempo ragionevole agli elettori le informazioni necessarie per individuare la propria sezione elettorale, provocando code e abbandono del luogo''.