Bologna, 21 novembre 2013 - I cartelloni della campagna elettorale dell’Ulivo del 1996, formato 6x3, riapparsi lungo i viali di Bologna, dopo le convenzioni dei circoli territoriali del Partito democratico, sono “un tempo così lontano”. Nessuno stupore e nessuna nostalgia per il fondatore dell’Ulivo, l’ex premier Romano Prodi.
 

“Non li ho visti, ho visto le foto sui giornali” ha commentato Prodi, a margine di un convegno del Movimento Federalista Europeo a Bologna. “C’è scritto 1996 - spiega il Professore -. Questo è quello che mi ha colpito: mi è sembrato un tempo così lontano”.

 

Prodi preferisce guardare al futuro del centrosinitra: “Bisogna che i nuovi leader si affermino, la palla è a loro adesso”. E a chi lo ha invitato a tornare nella mischia e rivedere la decisione di rimanere fuori dal partito risponde: “Tanti me lo hanno detto ma tutti hanno capito che non l’ho fatto assolutamente con senso di distacco, ma per lasciare che ci sia una nuova dirigenza, che sia libera da tutti i passati e da tutti i condizionamenti”.
 

Certamente, ammette il Professore, “mi e’ venuta una grande nostalgia a vedere i manifesti con scritto Ulivo 1996” che sono apparsi alla periferia di Bologna negli ultimi giorni, “ma come per l’Europa dico che bisogna guardare al futuro, così anche per l’Italia bisogna pensare al futuro”.