Bologna, 7 febbraio 2014 - Romano Prodi sta pensando se costituirsi o meno parte civile al processo contro Silvio Berlusconi sulla compravendita di senatori che contribuì a far cadere il secondo Governo del Professore. Al momento però Prodi non sembra molto convinto dell’idea. “Se mi costituisco parte civile? Penso di no, ma ci sto ancora riflettendo - risponde l’ex premier - ho cominciato a pensarci oggi, perché ho ricevuto alcune telefonate di persone che me l’hanno chiesto”.

Prodi era presente questo pomeriggio a Bologna per la presentazione del libro dell’ex senatrice Albertina Soliani, insieme al deputato Pd Pippo Civati. Prodi, sempre cauto nelle dichiarazioni sulla politica italiana, dopo l’ultimo retroscena (smentito) su un suo scontro con Renzi, oggi prova a scherzarci su.

“Qualsiasi cosa dico viene male interpretata - si concede la battuta - non posso neanche starnutire in questi giorni”. Prodi non lesina comunque critiche alle forze politiche. “Ormai la gente non ci crede più – bacchetta - crede più alla riforma del Codice della strada che ad altro. Recuperare la fiducia significa fare cose semplici”. Il Professore avverte poi che “il ritmo di questa politica è troppo veloce, il Paese non può reggere un ritmo per cui la parola è più veloce del pensiero”.

Fonte Dire