Bologna, 24 aprile 2014 - “Il tema e’ alzare lo sguardo, smettiamo di guardarci troppo al nostro interno e vediamo cosa sta succedendo attorno a noi”. E’ il primo appello di Maurizio Lunghi, da oggi segretario bolognese della Cgil. Dopo 40 giorni di interregno succeduti al passo indietro di Danilo Gruppi sul bis in via Marconi, Lunghi ha ottenuto il si’ del comitato direttivo (121 voti a favore, 8 contro, 4 astenuti e una scheda bianca), presenti la leader nazionale Susanna Camosso e quello regionale Vincenzo Colla.

Si apre una fase di “gestione unitaria” della Camera del lavoro di Bologna, che prevede il “coinvolgimento diretto della Fiom”. Lunghi per il momento non anticipa nulla su squadra di segreteria ed equilibri interni (“Devo ancora metabolizzare cosa mi e’ successo”, si giustifica) e in conferenza stampa rende l’onore delle armi al suo predecessore, che a inizio marzo ha scelto di “squarciare” il velo sul dissenso interno scegliendo di abdicare.

“A Danilo- dice il neo segretario- riconosco la lucidita’ nell’analisi politica e il coraggio. Mi ha fatto crescere a livello confederale quando ero un ‘barbaro’ che veniva dalle categorie”. Ex socialista ma iscritto al Pd dall’inizio (circolo Dozza), Lunghi ha fatto la trafila prima nella Fiom, partendo dalle officine meccaniche del gruppo Fochi a Calderara, poi nella Filt. Negli ultimi quattro anni si e’ occupato di contrattazione nella segreteria di Gruppi, seguendo vertenze come quelle dalla Perla e Coopertone-Atc.

Il 14° segretario Cgil di Bologna ha ricevuto subito gli auguri del sindaco Virginio Merola. “Bisogna che alcuni dei grandi progetti di cui si parla da anni comincino a diventare cantieri”, avverte il neo-segetario citando Crealis, Sfm, tecnopolo e Fiera. Avanti anche col People mover (“se ci dovessero essere le condizioni per portarlo avanti non siamo contrari”) e naturalmente Fico, la scommessa che fa sognare un boom del turismo.

Quanto al referendum contro i finanziamenti alle scuole private, oggetto al congresso di una schermaglia che aveva fatto intravedere uno smottamento nella maggioranza di Gruppi, per Lunghi e’ ormai in archivio. E per il futuro “non c’e’ bisogno di scardinare l’equilibrio tra la scuola pubblica e privata, visto che come risposta a Bologna non siamo proprio da terzo mondo”.