Elezioni a Budrio, la foto di Mazzanti e Sermenghi scatena le ire del Pd

Il coordinatore della segreteria dem. "Necessaria un seria riflessione". E Merola attacca. "Terza tornata elettorale negativa, attenzione"

Maurizio Mazzanti e Stefano Sermenghi: la foto che ha creato un caso nel Pd

Maurizio Mazzanti e Stefano Sermenghi: la foto che ha creato un caso nel Pd

Bologna, 26 giugno 2017 - Il sindaco di Castenaso, Stefano Sermenghi, sorride felice e per questo si apre un caso nel Pd. Sembra paradossale, e invece tutto ruota attorno ai risultati delle elezioni a Budrio, dove il sindaco uscente, il dem Giulio Peirini, ha perso lo scettro contro Maurizio Mazzanti, civico, che ha strappato la vittoria e il 52,87% dei voti.

Una giornata nera per il Pd, ma non per Sermenghi che, appunto, appare nella sua pagina Facebook in una foto in cui abbraccia Mazzanti, entrambi sorridenti. Sermenghi non è nuovo a queste contaminazioni 'civiche': mesi fa aveva stretto una strana vicinanza con Manes Bernardini, ex leghista e ora leader del movimento civico 'Insieme Bologna'. E dire che Sermenghi ha in giunta la sorella di Matteo Renzi, Benedetta. Eppure, da qualche mese, i rapporti con i renziani si sono molto raffreddati, tanto che più di uno ipotizza che Sermenghi prima o poi possa lasciare il Pd per puntare tutto sul civismo.

Ma tutti questi festeggiamenti non hanno fatto certo piacere al Pad. Il caso - come fa sapere il coordinatore della segreteria dem di via Rivani Luigi Tosiani - sarà trattato nei livelli locali del partito: ci potrebbero insomma essere conseguenze per lo stesso Sermenghi, al secondo mandato. Per Tosiani le foto di ieri sera accanto a Mazzanti sono come quelle dei democratici che esultarono per la vittoria del no al referendum dello scorso anno: molti di loro hanno poi preso altre strade. “Un comportamento che apre una riflessione seria, che interesserà necessariamente i livelli politici ed amministrativi locali – affonda Tosiani -, e che consegna a tutti noi anche una sfida ben più difficile, ossia quella di dimostrarci una comunità unita, all'altezza di meritare la fiducia dei cittadini”.

Ma sconfitta di Budrio è l'occasione per un accorato allarme  del sindaco di Bologna, Virginio Merola. "Si può parlare di un dopo sinistra ma, certamente, non si è aperto il dopo Merola", avverte. "Il centro destra ha vinto e l'astensione in crescita penalizza certamente la sinistra - sottolinea -. È la terza tornata amministrativa che vede un bilancio per noi negativo. Dire che sono solo questioni locali è negare l'evidenza". 

 

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Secondo Merola, "se si pensasse davvero all'unità, ci voleva poco a capire che a Parma bisognava appoggiare Pizzarotti". "Un vero e proprio esempio di civismo - affonda - che poteva convergere con il centro sinistra". Merola ha poi continuato: "Basta con i personalismi. Il Pd non può essere solo il luogo del 'Chi fa che cosa".

Parlando del futuro politico della città, il sindaco sostiene che "andrà avanti fino al 2021, lavorando al meglio per lasciare la città alla futura Amministrazione, possibilmente alla sinistra democratica". "Era da 20 anni che non riuscivamo ad avere un sindaco al secondo mandato - ha aggiunto -. Ora, 4 anni prima della fine del mandato, ci si preoccupa di chi verrà dopo di me: siamo al di sotto della decenza e del minimo legame che dovrebbe esistere in una comunità politica".

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