Bologna, morto Guazzaloca, camera ardente e picchetto d'onore in Sala Rossa / FOTO e VIDEO

Ad accogliere il feretro dell'ex sindaco a Palazzo D’Accursio il primo cittadino Virginio Merola e il picchetto d'onore formato da Giovanni Salizzoni, Gianluca Galletti, Paolo Foschini ed Enzo Raisi

Il picchetto d'onore per Guazzaloca: con Galletti, Foschini, Salizzoni e Raisi (Schicchi)

Il picchetto d'onore per Guazzaloca: con Galletti, Foschini, Salizzoni e Raisi (Schicchi)

Bologna, 28 aprile 2017 - Alle 8,30 il feretro di Giorgio Guazzaloca (FOTO),  sindaco di Bologna dal 1999 al 2004, morto mercoledì pomeriggio a 73 anni, è stato accolto dal primo cittadino Virginio Merola e dal picchetto d'onore in Sala Rossa per la camera ardente, che è rimasta aperta fino alle 18.

Il feretro ‘vegliato’ da picchetti d’onore formati da quattro persone, che turneranno ogni quarto d’ora. Il primo è formato da quattro ex assessori della giunta Guazzaloca: Giovanni Salizzoni, Gianluca Galletti, Paolo Foschini ed Enzo Raisi (VIDEO). Il sindaco, L'ultimo prima della chiusura, invece, dal sindaco Virginio Merola, del presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, dall'ex sindaco del capoluogo emiliano, Walter Vitali, e dalla presidente del consiglio comunale di  Bologna, Luisa Guidone.

Era stato lo stesso Merola ad accogliere il feretro all’arrivo a Palazzo d’Accursio. Tante le persone comuni e le personalità che gli hanno reso l'ultimo tributo: tra queste, gli esponenti della giunta e del consiglio comunale di Bologna, l'ex segretario del Partito Democratico, Pierluigi Bersani, la presidente dell'Assemblea legislativa, Simonetta Saliera, l'ex vescovo ausiliare, Ernesto Vecchi, e il presidente di Acer, Alessandro Alberani, e il numero uno di Confindustria regionale, Maurizio Marchesini.

«Non sono le vittorie che contano nella vita, ma le cause per cui ci si batte» è la frase scelta sulla foto ricordo dell'ex sindaco. Tra i primi a visitare la camera ardente, il suo predecessore a Palazzo d'Accursio, Walter Vitali, e la candidata del centrosinistra da lui sconfitta nel 1999, Silvia Bartolini. 

"È stato un amico e un maestro, non della politica ma di vita. A me ha insegnato alcuni principi che mi porto nel cuore e nella vita di tutti i giorni. Politicamente, mi ricordo la prima giunta, quando lui arrivò e disse: le buche nella strada non sono né di destra né di sinistra, bisogna chiuderle". Così il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, ha ricordato l'ex sindaco di Bologna, Giorgio Guazzaloca, a margine della camera ardente allestita a Palazzo D'Accursio.

"E poi aggiunse: non voglio conferenze stampa per annunciare le cose ma per dire che le abbiamo fatte. In queste parole c'è tutta l'amministrazione Guazzaloca di quegli anni", ha detto il ministro, che in quella Giunta era assessore al bilancio. Galletti ha poi ricordato alcuni risultati di quel mandato come l'avvio del percorso che ha portato "alla privatizzazione di Hera, alla costruzione del nuovo Comune, al nuovo teatro Manzoni, al grande progetto rimasto nel cassetto della metropolitana che oggi avrebbe cambiato Bologna. Lui aveva un' idea di Bologna e del suo sviluppo perché era bolognese e la conosceva bene. E il suo valore aggiunto era proprio questo. Era bolognese dentro e conosceva l'animo dei bolognesi".

"Potevi dire qualsiasi cosa di Guazzaloca, ma non mettere in dubbio la sua onestà"

L'inchiesta sul filobus a guida ottica Civis che aveva toccato anche Giorgio Guazzaloca "sì, l'aveva provato anche fisicamente. Credo perché tu potevi dire qualsiasi cosa a Guazzaloca ma non mettere in dubbio la sua onestà. Questo era come colpirlo al cuore e così è stato. Per fortuna ha avuto modo di vedere riabilitata la sua figura", ha concluso il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti. "Aveva dei giudizi netti sulle persone. Ma li esprimeva anche, era molto schietto. Quando pensava una cosa la diceva in maniera chiara. Penso che la gente abbia apprezzato questo. Molte persone con le quali aveva anche litigato in vita oggi sono qua perché avevano apprezzato anche questo suo modo di essere".

Guazzaloca venne indagato per corruzione nell’inchiesta sul  progetto per tram a guida ottica ‘Civis’, mai entrato in funzione. L’ex primo cittadino fu archiviato ad aprile 2013. A marzo del 2011 la Finanza perquisì la casa del sindaco e così si venne a conoscenza del fatto che anche lui era indagato. L’ex sindaco rinunciò alla prescrizione, ma il Gip respinse anche nel merito la richiesta di sequestro di beni avanzata nei suoi confronti dai pm, a marzo 2012. La Procura a quel punto fece ricorso, ma il no al sequestro fu confermato dal Riesame e poi anche dalla Cassazione. A gennaio 2013 ci fu allora richiesta di archiviazione, accolta pochi mesi dopo dal Gip. 

"Questo conformismo perbenista lo avrebbe fatto divertire"

"Di fronte a tutti gli apprezzamenti generali che sono stati fatti immagino che Guazzaloca sorriderebbe perché c'è, nella sua bolognesità, un'ironia, una saggezza popolare che mi fa dire che tutto questo conformismo perbenista lo avrebbe fatto in qualche modo divertire": lo ha detto il sindaco, Virginio Merola, ricordando Giorgio Guazzaloca. "Penso che dobbiamo salutare Guazzaloca come un sindaco - ha sottolineato Merola - che ha lavorato con amore per la nostra città e questo è quello che conta. Ne sottolineo anche l'onestà. Ringrazio la sua famiglia per avere sopportato, in questi anni, con amore e dignita' - ha concluso - il calvario che ha dovuto subire".  

"L'esperienza in Comune con te resta tra le cose più memorabili della nostra vita"

Tra i primissimi ad accogliere il feretro di Guazzaloca al portone di Palazzo D'Accursio i suoi ex assessori Carlo Monaco, Enzo Raisi, Gian Luca Galletti, Paolo Foschini e Giovanni Salizzoni. La sua ex giunta al completo (Salizzoni, Biscaglia, Cantelli Forti, Deserti, Foschini, Galletti, Monaco, Monduzzi, Pannuti, Raisi e Salvioli) ha firmato un toccante necrologio che recita: "Grazie Giorgio, l'esperienza con te in Comune resta tra le cose più memorabili della vita di ciascuno di noi. Ti sei fatto amare ricambiando il dono di essere bolognese con impegno e passione generosa per questa terra lasciando un segno per le prossime generazioni; un vanto per noi e un conforto per i familiari che abbracciamo". E quasi tutti loro si sono riuntii in Sala rossa: da Franco Pannuti a Gian Paolo Salvioli, da Marina Deserti a Franco Pellizzer. Ad accogliere l'ex sindaco per l'ultimo omaggio in Comune anche il predecessore di centrosinistra Walter Vitali, gli ex rettori Fabio Roversi-Monaco e Ivano Dionigi, l'attuale presidente dell'aeroporto e presidente di Ascom Enrico Postacchini, l'ex coordinatore de La tua Bologna Daniele Corticelli e l'allora direttore generale Enrico Biscaglia. L'ex capogruppo Ltb, Alberto Vannini, testimonia come l'indagine sul Civis lo avesse "colpito al cuore", mentre Foschini saluta "un innovatore e un anticipatore".

Hanno dato l'addio a Guazzaloca anche Giorgio Cantelli Forti e la sconfitta in quello storico ballottaggio del 1999, Silvia Bartolini, "colpita umanamente" dalla vicenda Guazzaloca. "Ebbe una vittoria clamorosa che ci ha sempre legati, lui come vincitore e io da sconfitta - confida - stiamo stati protagonisti di una battaglia difficile e ci ha accomunati l'amore per questa città". Roversi-Monaco definisce invece Guazzaloca "forse l'unica persona indipendente che ho conosciuto. Ci sono stati altri grandi sindaci ma nessuno può dire che non fosse diverso dagli altri", sottolinea.

image

Nella giornata di oggi non sono previsti discorsi o interventi commemorativi. Per domani  il sindaco Merola ha proclamato il lutto cittadino. La bandiera del Comune, che sventola sulla facciata di Palazzo d’Accursio, sarà listata a lutto. Alle 8,30 di domani mattina, il feretro di Guazzaloca sarà condotto dal Comune alla cattedrale di San Pietro, in via Indipendenza, dove – alle 10 – si terranno i funerali. La cerimonia sarà officiata dall’arcivescovo Matteo Zuppi.

"E' innegabile che abbia dato il massimo per Bologna"

“Si può condividere o no quello che Guazzaloca ha fatto per la città – ha affermato Zuppi –, ma è innegabile che abbia dato il massimo e abbia cercato il meglio per i bolognesi. Si è impegnato per raggiungere quel bene comune che è alla base della convivenza quotidiana e lo ha fatto con grande generosità”. Il passaggio del feretro dal palazzo comunale al duomo sarà accompagnato dai rintocchi a morto della campana dell’Arengo.

Tantissime le testimonianze di affetto e di vicinanza. Da Roma fanno sapere che ieri mattina, fra i primi a chiamare per fare le condoglianze alla moglie e alle figlie di Guazzaloca, è stato l’ex premier Matteo Renzi. Nel 2012, Grazia, la figlia minore del Guazza, votò per Renzi alle primarie, “perché può dare una svolta”. Parlò di questa sua scelta anche con suo padre. “Mi ha sempre lasciata libera di fare ciò che credevo e anche in questa circostanza è stato lo stesso, mi ha detto di fare ciò che mi sentivo”, raccontò Grazia a Repubblica.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro