Bologna, Salvini al Royal Hotel Carlton: “Tornerò qui da premier”

Tutto esaurito per la tappa conclusiva del segretario del Carroccio in Emilia Romagna: "Qui tira una buona aria, qui si vince"

Il segretario del Carroccio Matteo Salvini al Royal Hotel Carlton (Foto Schicchi)

Il segretario del Carroccio Matteo Salvini al Royal Hotel Carlton (Foto Schicchi)

Bologna, 20 febbraio 2018 -  Alle 21,30 il leader della Lega, Matteo Salvini, arriva al Royal Hotel Carlton in via Montebello per il tour #primaglitaliani. Ad accoglierlo questa volta non i centri sociali, ma gli applausi dei suoi sostenitori. Un bagno di folla, più di cinquecento persone, molte costrette a rimanere fuori dall’hotel.

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"Stasera ho preferito incontrare la Bologna per bene che Renzi a Porta a Porta", apre così l’incontro con i suoi elettori, e ribadisce “ ho invitato Renzi al confronto per anni ora che si è accorto che siamo forti me lo chiede insistentemente". Una platea in festa, armata di cartelloni blu con la scritta Matteo Salvini Premier, riempie la grande sala conferenze del Royal Hotel Carlton. Numerosi fischi quando dalla bocca del Segretario Nazionale della Lega escono i nomi di Casini, Boldrini, Lorenzin e Renzi. Proprio su Casini che pochi giorni fa ha definito la Lega e il Movimento 5 Stelle nuovi barbari, Salvini infiamma la platea: "Casini alla Casa del Popolo, con la foto di Gramsci e Togliatti dietro fa rabbrividire. L’Emilia in questa campagna elettorale è diventata il campo profughi dei politici trombati". 

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"Ridurre le tasse è un dovere" inizia così a introdurre il suo programma elettorale, e continua, "il primo ladro in Italia è lo Stato. Trump ha fatto una rivoluzione fiscale, portando le tasse per le imprese al 21%. Oggi gli investitori corrono per costruire aziende negli Stati Uniti". Pagare meno e pagare tutti, abbassare le tasse alle imprese perché possano creare ricchezza e nuovi posti di lavoro, dice sempre il Segretario, che è la vera emergenza di questo Paese. 

Una riforma è necessaria anche nel sistema giudiziario: "Bisogna mettere mano ai tribunali dei minorenni. Si parla di utero in affitto quando invece bisognerebbe aiutare i bambini e le coppie eterosessuali agevolando le adozioni". Tutto sembra andare bene fino a quando Salvini racconta che secondo Berlusconi è giusto che si vada in pensione a 67 anni. Un boato nella platea di disapprovo e Salvini che rincara la dose dicendo che un infermiere con la schiena distrutta non può andare in pensione a 67 anni.

Tutto ciò fa presagire che non ci sia ancora una chiara posizione sulle modifiche al disegno legge Fornero all’interno del centro destra. Il premier leghista torna scherzoso e promette che se diventerà Presidente del Consiglio ritornerà a Bologna per salire fino a San Luca. “Magari a due, tre riprese visto che fumo” aggiunge. 

A livello di Eurozona, critica l’accoglienza del presidente Turco avvenuta, la scorsa settimana a Palazzo Chigi, da parte del Premier Gentiloni. “La Turchia non sarà mai in Europa". Tra un selfie e l’altro il tour si conclude e Salvini scherzando dice: "Se mi va male, verrò in Piazza Verdi a spacciare vongole piccoline quelle rifiutate dalla regolamentazione dell’Unione Europea. Ma vedrete, ne sono convinto, che vinceremo. Vi prometto che questo Paese lo riprendiamo in mano". Salvini, professa ottimismo per l’esito del voto: "Qui tira una buona aria, qui si vince", ripete ai suoi. E pronostica: "Alle prossime elezioni le sorprese più belle e più grandi arriveranno proprio dall’Emilia-Romagna". 

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