Bologna, primarie Pd, Orlando in piazza Santo Stefano. "Al voto per cambiare il partito"

Cinquecento persone per l'ultimo miglio della campagna del ministro

Bologna, primarie Pd, Andrea Orlando in piazza Santo Stefano (FotoSchicchi)

Bologna, primarie Pd, Andrea Orlando in piazza Santo Stefano (FotoSchicchi)

Bologna, 24 aprile 2017 - Circa 500 persone per Andrea Orlando oggi pomeriggio in piazza Santo Stefano, per l'ultimo miglio della campagna verso le primarie Pd di domenica. Col ministro c'erano il leader di Sinistradem Gianni Cuperlo, il sindaco di Bologna Virginio Merola e tutti i leader locali della mozione. In piazza erano presenti anche il segretario provinciale del Pd Francesco Critelli e la presidente del Consiglio comunale Luisa Guidone.

Ormai "rischiamo di essere il partito di chi ce l'ha fatta, il partito dei fighetti", ha scandito amaro Orlando. Così il principale competitor di Matteo Renzi ha voluto tradurre l'attuale difficoltà che il Pd incontra tra i ceti popolari. "Abbiamo bisogno di riconquistare un rapporto amichevole con la società italiana. Abbiamo litigato con tutti, tranne forse Marchionne e Briatore", ha sottolineato ancora il ministro, ricordando in particolare le difficoltà con i sindacati e l'associazionismo.

Ironico anche il passaggio dedicato alle presidenziali francesi: anche in questo caso l'obiettivo è Renzi. In Italia, constata Orlando, "è partita la gara dell'emulazione. Qualche anno fa erano tutti blairiani, adesso tutti macroniani. Ma Macron ha avuto questo bel risultato perché non si è messo a inseguire la destra e credo che noi non ci possiamo permettere di inseguire la destra, mai". Nel 'suo' Pd, in caso di vittoria, "non ci saranno rottamazioni ma ricambio della classe dirigenti, non asfaltature ma vittorie".

Molto netto Orlando anche sulla legge elettorale, vista come un possibile punto debole dell'ex premier: "Mandare gli italiani a votare con questa legge elettorale è una truffa". Significa, secondo il democratico, condannare il paese "alla ingovernabilità" oppure "scegliere la strada delle larghe intese. Abbiamo già dato". Poi, l'omaggio a papa Francesco, citato quasi quanto Romano Prodi sull'Europa: "Lo scandalo più grande è che il 25% delle ricchezze di questo paese è in mano all'1% della popolazione. L'unico che lo dice si chiama Francesco e non è un dirigente politico". Infine, Orlando ha toccato il delicatissimo tema del fisco sulla stessa linea del sindaco di Bologna Virginio Merola: "Quelli che hanno il mio reddito sarebbe giusto che pagassero l'Imu".

"Molti sono arrabbiati - ha detto ancora Orlando -. Andiamo a parlare con tutti, per dire di venire a cambiare il Pd". Perché il partito "è a un bivio: se dare un'altra chance a un leader uscito ammaccato dal referendum o al Pd. E le due cose non coincidono piu'". E infine l'appello al voto del candidato alle primarie: "Non vi chiedo un voto per me ma per far vincere il Pd". Perché, come sostiene il ministro della Giustizia, "con questa linea politica rischiamo di essere sconfitti". Orlando ha invitato quindi i militanti a impegnarsi in questi ultimi giorni di campagna elettorale per portare più gente possibile al voto. "Oggi siamo a un bivio - ha avvertito - il 30 aprile si vota per il segretario del Pd, ma anche per scegliere la legge elettorale. Perché io mi impegno per cambiarla, chi sta guidando il partito invece non lo sta facendo". 

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