Bologna, all’Unipol Arena Renzi alla cena dei veleni Pd

La protesta dei sostenitori di Orlando: ‘Ci hanno esclusi’. La replica dei renziani: ‘Bastava una telefonata’

Matteo Renzi alla festa dell’Unità alla Montagnola, nel 2015 (Schicchi)

Matteo Renzi alla festa dell’Unità alla Montagnola, nel 2015 (Schicchi)

Bologna, 7 aprile 2017 - Il vaso ormai stracolmo delle tensioni Pd è traboccato sulla polemica più inattesa. Quella sulla cena di stasera all’Unipol Arena con Matteo Renzi, un appuntamento che i sostenitori del segretario uscente hanno pensato per i soli renziani doc, senza invitare rappresentanti delle altre mozioni se non il segretario Francesco Critelli, che in questa campagna ha salutato tutti i candidati di passaggio in città. «Tengono fuori noi e magari invitano Verdini e i suoi amici», è sbottato Stefano Caliandro, capogruppo dem in Regione e numero uno in Emilia-Romagna della mozione Orlando: «Se le cose stessero veramente così, mi domanderei che senso abbia chiamarci ancora partito», ha detto ai microfoni di È-Tv. La polemica si è velocemente propagata in tutti gli ambienti Pd, segnale dei nervi tesissimi tra le anime del partito a meno di un mese dalle primarie.

Il coordinatore dei renziani bolognesi Benedetto Zacchiroli ha replicato con un commento via Facebook, proprio sotto il video delle dichiarazioni di Caliandro pubblicato dall’emittente: «Stefano ha il mio numero di cellulare, come di altri sostenitori della mozione, e avrebbe quindi potuto chiedere spiegazioni o prenotarsi via mail, come stanno facendo tantissimi iscritti ed elettori». L’invito a Caliandro è arrivato poche righe dopo: «Caro Stefano, ti invito ufficialmente all’Unipol Arena. A domani!». Un tentativo di smorzare i toni che non ha spento lo scontro. Anzi, a giudicare dalle durissime parole di Caliandro è difficile pensare che qualche orlandiano possa fare capolino a Casalecchio questa sera: «Nei nostri congressi, nella tradizione dei Ds, invitavamo anche i rappresentanti di altri partiti politici, perché il confronto e la contaminazione sono una ricchezza», le parole del capogruppo in Regione: «Mi domando cosa resterà in questo Pd che su una cosa banale come una cena elettorale pensa già di decidere chi si siede o no a cena. La troverei la frattura di una comunità». E ancora: «Un invito se viene l’ex premier ed ex segretario lo considero un atto dovuto da parte mia, ma se siamo già al punto che alcune persone sono più gradite di altre… beh, si facciano loro delle domande e si diano delle risposte».

Quest’ultimo un riferimento alle dichiarazioni del consigliere comunale renziano Marco Lombardo, indirizzate però al gruppo dirigente dem uscito in minoranza dal voto dei circoli: «Non ci sono inviti di serie A e di serie B, per partecipare basta mandare un mail – ha replicato Lombardo –: l’ho fatto io e l’ha fatto anche il governatore Bonaccini. E’ un segnale di uguaglianza che ha voluto lanciare Renzi: regole uguali per tutti, dai volontari agli amministratori, dagli iscritti agli elettori».

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