Bologna, Renzi e i mille all'Unipol Arena. "Primarie 'aperte' con i gazebo nelle piazze"

Ecco cos'ha detto l'ex premier alla cena organizzata dai sostenitori della sua mozione congressuale

Bologna, Matteo Renzi tra Matteo Richetti e Maurizio Martina (Fotoschicchi)

Bologna, Matteo Renzi tra Matteo Richetti e Maurizio Martina (Fotoschicchi)

Bologna, 7 aprile 2017 - "In questi anni alcune cose hanno funzionato bene: io sono orgoglioso di ciò che abbiamo fatto sul jobs act, sugli 80 euro, sulle pensioni. Ma alcune cose non hanno funzionato: sulla rete, ad esempio, abbiamo dormito". Lo ha detto Matteo Renzi, che all'Unipol Arena di Casalecchio ha partecipato a una cena di mille persone organizzata dai sostenitori della sua mozione congressuale, in vista delle primarie Pd del 30 aprile.

E la cena, a cui hanno partecipato tra gli altri Maurizio Martina, il portavoce della mozione Matteo Richetti, il presidente della Regione Stefano Bonaccini (elogiato da Renzi per la fermezza tenuta sulla legge che prevede l'obbligatorietà dei vaccini per iscriversi all'asilo nido) e il segretario regionale Paolo Calvano, è stata organizzata anche per celebrare il risultato ottenuto nei circoli di Bologna. "E' stato particolarmente sorprendente anche per noi, non ci credevamo" ha affermato Renzi, commentando l'esito inatteso e particolarmente simbolico in vista delle primarie. 

Sulla sfida, ha detto: "Apriamo le primarie, facciamo i gazebo in piazza, non stiamo nei circoli, noi non abbiamo paura ad andare in piazza. Noi le primarie non le facciamo contro, ma insieme a Orlando e Emiliano. E non vince chi parla male degli altri, ma chi parla bene dell'Italia: questo deve essere il nostro marchio di fabbrica". Renzi ha anche detto che "il 30 aprile non è Renzi-Martina contro il resto del mondo. C'è un partito e una comunità che dice 'noi crediamo nella democrazia'". Ha poi continuato, riferendosi ai 5Stelle, che "gli altri hanno un metodo diverso, hanno una dinastia, non c'è più il fondatore, c'è il figlio".

L'ex premier non ha poi risparmiato frecciate ai fuoriusciti dal partito: "Altri ancora - ha detto Renzi - se se sono andati da qui perché non hanno avuto il coraggio di stare insieme a noi e confrontarsi in modo democratico. Hanno pensato che funzionasse di più per le loro poltrone venire a fare polemica con noi che darci una mano a costruire un paese migliore per i nostri figli. Noi rispettiamo le scelte di tutti ma siamo qui per dire che non ci facciamo fermare né dai ricatti né dalla paura".

Renzi ha poi parlato di sicurezza, facendo riferimento all'omicidio del barista di Budrio durante la tentata rapina: "Per essere, come ha detto Minniti, più duri sulla sicurezza dobbiamo essere comunità: ha fatto bene il sindaco di Budrio a organizzare un momento di comunità perché è solo insieme che si riparte. Gli attentatori non vengono da Lampedusa, ma dalle periferie, dalla mancata integrazione".

L'ex premier non ha tralasciato la politica internazionale: "Oggi l'Europa non può essere la grande assente nel teatro siriano, non può essere indifferente a quello che è avvenuto a Stoccolma, deve tornare a essere speranza e dire che si investe in sicurezza e in cultura, non una contro l'altra: un euro in sicurezza, un euro in cultura". 

Renzi si è anche fatto vivo sul suo profilo Twitter, con l'obiettivo di placare le polemiche nate nei giorni scorsi sulla cena di questa sera: "Un popolo che si ritrova insieme a cena - ha scritto - per andare avanti #insieme #incammino #Bologna". Lo scrive su twitter Matteo Renzi.

 

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