Venerdì 26 Aprile 2024

Franco Trentalance, quando il cervello del porno dà lezione in Accademia

Belle Arti, l'attore hard tiene un seminario per gli studenti

Franco Trentalance

Franco Trentalance

Bologna, 23 gennaio 2015 - Trentalance, domani è in Accademia, è stato ospite della Festa Nazionale dell’Unità. Non starà diventando troppo colto, il porno?

«Dopo 18 anni di carriera e 440 film mi viene finalmente riconosciuta una competenza unica. Che deriva dal fatto che il sesso, e il porno in particolare, sono una miscela irripetibile di concretezza e immaginazione, di realtà e di fantasia. E studiare la relazione che esiste tra il pensiero e la sua proiezione fisica ti fa inevitabilmente essere un osservatore privilegiato delle dinamiche che regolano la vita».

La invitano, insomma, per le sue doti psicologiche, più che altro.

«Certo, perché lavorare in questo settore per quasi vent’anni mi ha fatto, mio malgrado, diventare un esperto di blocchi psicologici e delle maniere nelle quali superarli. Un processo, ed è di questo che parlerò domani, che nasce dall’essere arrivato, adesso, a guardare al sesso come a una pura performance. Se la analizzi con attenzione, come io ormai so fare bene, riesci a comprendere come funziona non solo il corpo, che è la cosa meno importante, ma soprattutto la testa».

Dunque è una tecnica che si può acquisire?

«Si , è una questione di osservazione attenta. Il porno è didattico, aiuta a vivere meglio perché aiuta a fare sesso meglio. Come i tutorial di YouTube che insegnano a suonare perfettamente al pianoforte una partitura di Bach, senza mai aver preso una lezione di musica. E’ lo stesso. Scegli il genere preferito, vedi come lo pratica un professionista e poi lo imiti, lo metti in pratica. Non sarai creativo come lui, ma alla fine i risultati arrivano. E se raggiungi un buon livello performativo, ne gioverà anche la tua condizione psichica».

Una nuova frontiera della psicologia...

«Lo è. Non a caso sono entrato a far parte di alcuni team che si occupano di trasmettere le basi della motivazione , ad esempio ai manager aziendali. Va molto di moda in America, e adesso questi corsi sono una realtà in espansione anche in Italia. Lavoro insieme a Roberto Re e a Italo Pentimalli, che ha scritto Il potere del cervello quantico. Insieme teniamo dei seminari che hanno l’obiettivo di rimuovere quelle barriere interiori, fatte soprattutto di ancestrali condizionamenti ambientali, che ci impediscono di realizzarci completamente e felicemente. Saremo a Bologna il 6 febbraio».

Dopo 18 anni d pornocarriera ha deciso di cambiare lavoro?

«Ci sto pensando. Intanto, oltre ai seminari, mi dedico alla scrittura. A febbraio uscirà un mio libro, Tre giorni di buio, un thriller con tanto di serial killer. E naturalmente una riflessione sul fatto che le turbe che affollano il cervello degli assassini seriali sono sempre la conseguenza di problemi sessuali avuti da bambini. Da qui la mia tesi, non è meglio vivere un sesso esplicito e trasgressivo, come quello che divulghiamo noi attori porno piuttosto che crescere frustrati e poi fare una strage?». Indubitabile... ma il settore non conosce crisi?

«E anche profonda. La professione ormai in Italia non ha sbocchi. Come succede per tanti lavori di eccellenza, anche in quest’arte assistiamo alla fuga dei cervelli. In Italia non si produce più. E’ triste pensare che le due celebrità nazionali del porno siano ancora due ‘vecchie’ glorie come Rocco Siffedri e me».