Pipì in strada, una maximulta da 5mila euro

Un 34enne è stato sanzionato con una sanzione da 5mila euro

Il Pratello di notte (foto repertorio)

Il Pratello di notte (foto repertorio)

Bologna, 29 aprile 2016 - Difficilmente qualcuno se n’era accorto. Di sicuro non lui, Emanuele Di Cesare che ha segnalato pubblicamente ai media quanto accaduto. E nemmeno i due 19enni sorpresi come lui dai carabinieri, la sera del 25 aprile, a fare pipì in strada.

Di sicuro, dicevamo, non s’erano accorti che da gennaio gli atti contrari alla pubblica decenza sono stati depenalizzati. Insomma, non si è più penalmente perseguibili, non si avrà mai più la fedina penale sporca, ma ‘basterà’ pagare una sanzione amministrativa. Un salasso, in realtà, che va da un minimo di 5mila a un massimo di 10mila euro (in realtà 3.333 euro secondo la legge 689/81 che prevede la possibilità di pagare un terzo del massimo se è l’importo più favorevole). E così è stato, per tutti e tre, sorpresi da alcuni carabinieri del Nucleo operativo impegnati in altri servizi di contrasto e, per questo, in borghese.

«Alzo le mani e pago. Inutile fare ricorso – scrive Emanuele –, se non viene accettato, cosa quasi certa, devo pagare il limite massimo previsto. E da disoccupato (ma credo per chiunque) già 3.333 euro sono un’esagerazione». Il punto, però, è un altro. «Ogni anno in via del Pratello, il 25 aprile, il problema dell’affollamento e di trovare un bagno libero c’è sempre stato, almeno dai 13 anni che vivo a Bologna – racconta –. Quindi capisco la rabbia dei residenti che si trovano persone nei vicoli e sotto casa a urinare e non cerco pretesti per discolparmi, pur non essendo un habitué a questi atteggiamenti incivili. Prima di trovarmi in quell’angolo, però, avevo girato in lungo e in largo alla ricerca di un bagno libero. Ho addirittura chiesto a un residente della zona se potevo usufruire del suo bagno di casa; ovviamente non ha accettato».     

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