Primarie flop. Mancava il Campione

Massimo Gagliardi

Massimo Gagliardi

Bologna, 1 ottobre 2014 - Le primarie dell’Emilia Romagna si sono concluse con un flop clamoroso di partecipazione, come tutti i giornali hanno scritto in questi giorni. Al punto che lo stesso segretario regionale uscente del Pd, il candidato Bonaccini, dice che «se ne fanno troppe. Sono come i referendum dei radicali». Penso che abbia ragione. Francesco Tabellini

Risponde Massimo Gagliardi, vicedirettore de il Resto del Carlino

Non possiamo esaltare le primarie al martedì e smontarle il mercoledì. In altre occasioni il popolo pd emiliano romagnolo ha aderito massicciamente. Domenica no. Perché? Il primo elemento è la negligenza: i dirigenti non ne avevano tanta voglia. E i democratici l’hanno capito benissimo. Il secondo è l’indecisione: i candidati hanno impiegato un mese e mezzo per decidere. Il terzo è la brevità: queste primarie sono durate sì e no due settimane. Il quarto è quello più importante: la qualità dei candidati. Le primarie sono una gara basata sulla passione dei partecipanti chiamati a votare questo o quel ‘campione’, si direbbe nel linguaggio del torneo medievale. I campioni dov’erano? La politica assomiglia parecchio allo spettacolo. Se il prim’attore non brilla la gente non applaude.

massimo.gagliardi@ilcarlino.net

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