Renzi difende Bonaccini e avverte: "Ora evitiamo scontri e autogol"

Il premier sulla Regione: "Tra Stefano e Roberto vinca il migliore" Spese pazze: Bonaccini esce dalla Procura VIDEO/FOTO

Renzi nel fermo immagine tratto dallo streaming di Youdem Tv durante la direzionale nazionale del Pd

Renzi nel fermo immagine tratto dallo streaming di Youdem Tv durante la direzionale nazionale del Pd

Bologna, 17 settembre 2014 - Garantisti fino alla fine e che queste primarie siano «una partita leale e onesta». Matteo Renzi sale sul predellino del Nazareno per parlare della nuova segreteria nazionale e della giornata in Parlamento. Ma un capitolo del suo discorso lo dedica all’Emilia-Romagna e all’inchiesta che ha colpito sia Stefano Bonaccini sia Matteo Richetti. Parla del «fondamentale principio garantista» che deve guidare il Partito democratico in tutte le sue diramazioni. Perché «la dignità e la libertà di un uomo è fondamentale». Quello che per Renzi è importante affermare è «il principio garantista che ho espresso nel momento in cui ho scelto Stefano Bonaccini come guida del mio comitato elettorale nelle primarie contro Gianni e Pippo (Cuperlo e Civati; ndr)».

Perché allora Bonaccini era stato rinviato a giudizio per una vicenda legata a Modena, «poi Stefano è stato assolto»Già in Parlamento, senza citare il caso emiliano-romagnolo, aveva detto sul tema della riforma della giustizia: «Avvisi di garanzia più o meno citofonati non cambiano il corso della politica». 

Un messaggio, neanche tanto criptato, indirizzato alla Procura di Bologna e all’inchiesta ‘spese pazze’ che ha investito i due renziani modenesi. Chi si è ritirato dalla corsa «l’ha fatto del tutto liberamente — dice Renzi citando il nome di ‘Matteo’ (Richetti; ndr) —, che avrà motivi del tutto apprezzabili». Intendendo con questo che da Roma non sarebbero arrivate pressioni né legate all’aspetto giudiziario né a quello politico.  E per questo il premier si rivolge, pare, anche a Roberto Balzani, il candidato forlivese che si lamenta per presunti boicottaggi sotterranei alle primarie da parte dello stesso Pd. 

«Non c’è stato nessun tentativo di violare le regole del Pd — spiega parlando della famosa ipotesi ‘briscolone’, che avrebbe annullato le primarie —. Si è deciso soltanto di come arrivare ad avere la candidatura migliore». E si sono scelte le primarie, difese da Renzi anche nella sua tappa bolognese alla Festa de l’Unità. Quindi il suo augurio è «che vinca il migliore», ma chiedendo a entrambi i candidati (e relativi sostenitori) di non fare «ricostruzioni dietrologiche» che sarebbero veri e propri «autogol». Il sillogismo è semplice: «Essendo gli unici che fanno le primarie, poi tutte le volte che c’è una competizione sulle primarie ci si fa del male da soli». Un paradosso secondo Renzi, perché «noi le primarie le facciamo, gli altri le sognano».

Ma all'inizio del suo discorso il premier si è soffermato anche sulle ultime ore vissute da Stefano Bonaccini, ricoverato domenica sera per un malore improvviso causato, probabilmente, dal troppo stress. Per questo gli dedica «il più grande abbraccio e in bocca al lupo a Stefano Bonaccini, che ci ha fatto prendere un bello spavento ma che sta bene ed è tornato a casa».

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