Bologna, 22 agosto 2014 - Hanno tutti un permesso di soggiorno temporaneo per motivi umanitari, ma non un posto dove stare quando dovranno lasciare le strutture di prima accoglienza. Sono i rifugiati politici che dallo scorso febbraio si trovano a Villa Aldini, a Bologna, in attesa del riconoscimento dell'asilo politico.
Una cinquantina dei circa 70 immigrati ospitati nella struttura di via dell'Osservanza, in gran parte del Mali ma anche libici, senegalesi e pakistani, hanno manifestato in mattinata davanti alla Prefettura di Bologna, per chiedere chiarimenti rispetto alla comunicazione di dover lasciare il centro di accoglienza.
"Ogni 20 giorni, dieci dovrebbero andarsene" ha spiegato Faicel Zoghlami, dell'Associazione 3 Febbraio, ricordando che "questi ragazzi sono scappati dalle guerre e ora hanno bisogno di asilo politico e una vera accoglienza". Dei circa 90 arrivati lo scorso febbraio - sempre secondo l'associazione - una ventina se ne sono gia' andati per paura di essere sgomberati.
Al grido 'Lavoro, casa, dignita'' i manifestanti hanno esposto uno striscione con la scritta 'ABC: accoglienza, benvenuto, comune umanita'', poi una delegazione e' stata ricevuta da un funzionario della Prefettura. L'esito dell'incontro, a quanto si apprende, e' che nei prossimi 10 giorni nessuno sara' allontanato da Villa Aldini. "Non vogliamo scaricare tutto sul Comune - ha detto ancora Zoghlami - facciamo appello alle associazioni e alla solidarieta' dei bolognesi per trovare una soluzione a questa esigenza umana".
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