Protesta del Cua davanti al rettorato contro il nuovo ‘codice etico’ dell’Ateneo

L’iniziativa regolamenta e sanziona eventuali dichiarazioni lesive del prestigio dell’Alma Mater. Gli attivisti: “Codice dell’ipocrisia“ e annunciano l’apertura della pagina Facebook ‘Dillo all’Alma Mater’ (FOTO) Fermato in strada un attivista del Cua, aveva partecipato alla manifestazione di Taksim

(Foto Schicchi)

(Foto Schicchi)

Bologna, 21 ottobre 2014 - Nuova protesta del collettivo universitario Cua davanti al Rettorato. Nel mirino è finito il nuovo 'codice etico' dell'Alma Mater, che regolamenta e sanziona eventuali dichiarazioni lesive del prestigio e dell'immagine dell'Alma Mater. Gli attivisti hanno fatto un breve corteo e appeso uno striscione (guarda le foto) all'ingresso dell'edificio di via Zamboni 33 con la scritta 'Codice etico, codice dell'ipocrisia - A parlare dell'università siano gli studenti'.

Poi hanno incollato sul muro, sotto l'avviso che vieta le affissioni, un cartello che contrappone, con scritte e immagini, il codice etico dell'Alma Mater al 'contro codice' della Alma Riot (logo che identifica le lotte dei collettivi contro le politiche dell'Ateneo): studentati di lusso contrapposti a studentati occupati, piazze militarizzate contrapposte a strade libere e solidali. 'Se per il Rettore ledere l'immagine dell'Ateneo significa parlare dei problemi e delle necessità degli studenti - spiega il collettivo - noi continueremo a farlo e non ci sarà codice che ci potrà fermare.' Il Cua ha annunciato la creazione di una pagina Facebook ('Dillo all'Alma Mater) per portare avanti il diritto di critica e raccogliere segnalazioni da studenti, docenti e ricercatori. Un'altra giornata di protesta contro il codice etico è in programma il prossimo 4 novembre.

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