Castel San Pietro (Bologna), 30 giugno 2011 - LINEE di produzione interrotte e macchinari in vendita. E’ iniziato lo smantellamento promesso dalla proprietà della Malaguti che ha visto anche sfumare nelle ultime settimane tutte e tre le trattative messe in piedi per la vendita della storica azienda di motocicli.
E’ sempre più carico di nubi il cielo sopra la testa dei 180 lavoratori dell’azienda che vedono avvicinarsi la mobilità prevista per l’inizio di novembre.
Il 31 ottobre, infatti, è la data in cui scadrà la cassa integrazione straordinaria, e dal giorno seguente per tutti scatterà la mobilità. Per scongiurarla occorrerà trovare nei quattro mesi rimasti un acquirente disposto a rilevare l’azienda e a tentare un rilancio dopo gli ultimi anni difficilissimi per la storica azienda regina per decenni delle due ruote.

«IL PROBLEMA per quanto ci riguarda non è la salvezza del marchio — ha sottolineato chiaramente il sindaco di Castel San Pietro Sara Brunori che ha aperto il consiglio comunale di ieri con le ultime notizie riguardo all’azienda che ha il proprio stabilimento nella località termale —, quanto piuttosto la salvaguardia della forza lavoro e del plesso produttivo». Ed invece, da quando la Malaguti ha comunicato di voler chiudere i battenti, l’interessamento più forte è stato proprio per l’acquisizione del prestigioso marchio, come confermato ieri anche da Giuliana Righi della Fiom Bologna che segue la partita-Malaguti ormai da mesi.

«Le trattative che erano state avviate per la vendita dell’azienda non sono andate a buon fine ma la nostra volontà è quella di proseguire le trattative non certo per definire tempistica e modalità della mobilità o della cessazione dell’attività quanto per trovare acquirenti che consentano di scongiurare la perdita dei posti di lavoro».
Per cercare una soluzione, la Fiom in prima linea ha chiesto e ottenuto che il tavolo delle trattative passasse dalla Provincia di Bologna alla Regione Emilia Romagna, come confermato ieri dall’assessore provinciale alle Attività Produttive (ed ex sindaco di Castel San Pietro) Graziano Prantoni. «Vista la richiesta pervenuta, la Provincia si è chiamata fuori e non avrà più un ruolo attivo nella trattativa». Trattativa che dovrebbe riprendere entro pochi giorni, o almeno questa è stata la richiesta di Fiom e Regione all’azienda. «Auspichiamo quanto prima la riapertura del tavolo delle trattative con l’azienda come richiesto dalla Regione ad inizio di giugno».