Castel San Pietro Terme, 21 ottobre 2011 - UN GIOVANE lupo è stato investito e ucciso da un’auto sulla via Emilia a Castel San Pietro, tra le località di Osteria Grande e Maggio. La carcassa dell’animale è stata inviata alla facoltà di Veterinaria a Ozzano Emilia, per gli accertamenti scientifici che sempre vengono effettuati quando si ha a che fare con un esemplare superprotetto della fauna selvatica. Il predatore è sicuramente morto in seguito all’urto, ma con ogni probabilità sarebbe morto nel giro di poco tempo per avvelenamento.

L’INCIDENTE è avvenuto intorno alle 17 di domenica, sulla vecchia statale. Un orario anomalo per eventuali avvistamenti o incontri con i lupi, dal momento che questi animali sono soliti spostarsi di notte. E’ stata una signora ad avvisare i carabinieri di avere investito qualcosa, forse un grosso animale, e che la vettura aveva riportato diversi danni. I militari hanno iniziato i rilievi, e con l’aiuto di una guardia venatoria volontaria hanno individuato a pochi metri di distanza dal ciglio della strada l’animale, ormai privo di vita. La guardia venatoria ha ipotizzato che forse si era di fronte a un lupo, ed ha allertato anche Massimo Colombari, ispettore della Polizia municipale di Ozzano Emilia, esperto di lupi per averli seguiti e studiati sul parco dei Gessi bolognesi.

«Abbiamo avvisato la Provincia — racconta Colombari — che ha inviato la carcassa alla facoltà di Veterinaria a Ozzano. Qui è stata effettuata la necroscopia. Il professor Mauro Delogu ha confermato che si trattava effettivamente di un lupo, un maschio di circa tre anni, in perfetta salute fisica. L’aver scoperto sangue non caogulato all’interno dell’animale, sangue da non mettere in relazione con gli effetti dell’urto, ha indotto il professore a ipotizzare che il lupo potesse avere ingerito qualche esca avvelenata destinata ad altri predatori. Campioni di tessuto sono stati inviati all’istituto zooprofilattico di Brescia per individuare la sostanza tossica».

«L’AREALE del lupo sulle nostre colline è ben individuato — prosegue Colombari —. Sappiamo che negli ultimi quattro anni si è riprodotto sulle prime colline, sopra Casalecchio, a Monte Calderaro. Ce ne sono piccoli gruppi, che seguono le prede verso valle, Il maschio ucciso poteva essere un esemplare in dispersione, e l’avvelenamento di cui è stato vittima gli ha fatto quasi sicuramente perdere il senso di orientamento. Sappiamo di altri lupi, dei cuccioli, uccisi da vetture sulla strada di fondo valle dell’Idice. Ma mi raccomando, nessuno si deve allarmare. I lupi non sono pericolosi».