Castel Guelfo (Bologna), 31 gennaio 2012 - Avevano creato una finta casa di riposo a Castel Guelfo, nei dintorni di Imola in provincia di Bologna, dove accudivano giorno e notte due donne anziane di 89 e 86 anni in cambio di 1.500 euro al mese.

Solo che i due 'badanti', un uomo e una donna italiani di 37 e 53 anni, non avevano nessuna autorizzazione per mettere in piedi una struttura di quel tipo ne' per prestare quel genere di assistenza agli anziani, che pure a quanto pare sono stati accuditi alla perfezione.

La 'truffa' e' stata scoperta dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del lavoro, che hanno denunciato i due badanti improvvisati per esercizio abusivo della professione: l'uomo e' un palermitano di 37 anni, G.D., residente a Imola, mentre la donna e' una badante di 53 anni, M.P., originaria della provincia di Reggio Calabria e domiciliata a Castel Guelfo. Quest'ultima, hanno scoperto i militari, era stata assunta irregolarmente come badante dall'uomo.

La pseudo casa di riposo era stata allestita in un appartamento di Castel Guelfo, che la coppia aveva affittato da alcuni mesi. I carabinieri, pero', hanno scoperto che non era la prima volta che i due s'inventavano una operazione del genere. L'attivita' di assistenza era gia' in piedi a luglio, ancora prima che i due affittassero l'appartamento a Castel Guelfo: in quel caso la struttura abusiva si trovava Imola, in via Selice, dove formalmente c'e' il circolo culturale "Ascolta-ti", di cui figura presidente proprio il 37enne. Alla vicenda hanno lavorato i militari dell'Ispettorato del lavoro, supportati dai carabinieri e dalla polizia municipale di Castel Guelfo: i due sono stati denunciati sabato, mentre le due anziane sono state affidate ai propri familiari attraverso gli assistenti sociali.

Ora gli ispettori del lavoro stanno svolgendo ulteriori accertamenti per verificare se si siano verificate ulteriori violazioni di carattere amministrativo, a partire dalla finta pratica di assunzione imbastita da G.P. per la 53enne.
Unica nota positiva della vicenda e' che, a quanto riferiscono i carabinieri, le due anziane ospiti della struttura inesistente, in realta', sono state accudite giorno e notte senza far mancare loro nulla. In cambio dell'assistenza, per cui sarebbe servita una autorizzazione che i due non avevano, la coppia richiedeva il pagamento di una tariffa mensile di circa 1.500 euro.