San Giorgio (Bologna), 9 aprile 2012 - SORPASSO fatale per un badante romeno di Galliera. L’uomo a bordo di una Bmw nera, in via Poggio Renatico, tra San Giorgio di Piano e San Pietro in Casale, è finito fuori strada sbandando dopo aver superato un’Audi guidata da un residente della zona. Dopo esser finito nel fosso, la sua vettura ha iniziato a capovolgersi più volte.
La corsa disperata dei sanitari dello staff del 118 non ha salvato la vita all’uomo che è morto praticamente sul colpo.

 

LA VITTIMA dell’ennesimo incidente stradale di ieri a mezzogiorno e mezzo, è Joan Manolache, 61 anni, residente in via XXIII aprile, nella frazione San Vincenzo di Galliera. L’uomo lavorava da almeno 10 anni come badante per una famiglia del paese. Si occupava di due persone inferme ed era diventato uno della famiglia. La moglie si trova attualmente in Romania e probabilmente non è a conoscenza del decesso di Manolache.

 

L’UOMO era conosciuto in paese per le lunghe passeggiate che faceva insieme ad una delle persone inferme sotto la sua tutela. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia municipale della Reno Galliera agli ordini del comandante Massimiliano Galloni. I vigili quando sono arrivati sul posto hanno trovato i pompieri che aveva liberto il corpo del rumeno da un groviglio di lamiere. La Bmw era letteralmente distrutta dopo il violento incidente stradale. Manolache era considerato a tutti gli effetti un componente della famiglia dove prestava servizio. Il rumeno si occupava di un anziano e di un uomo colpito in giovane età dalla Sla.

 

FINO a poco tempo fa sempre per la stessa famiglia, il badante oltre ai due uomini, si occupava anche di un’anziana. La moglie della vittima in questo momento, si trova in Romania per passare le feste di Pasqua con la famiglia. Il marito non ha potuto raggiungerla proprio perché giorno e notte si doveva occupare dei due infermi. La notizia della morte del rumeno ha fatto in brevissimo tempo il giro della zona.

 

AL BAR del paese se lo ricordano per le cure amorevoli che prestava alla famiglia di San Vincenzo. «Non li abbandonava mai», ha ricordato ieri un anziano.
«In paese — ha sottolineato un altro abitante del luogo — molti dicono che abbia ereditato una fortuna da quella famiglia. Un vero peccato il fatto che sia deceduto dopo aver raccolto il frutto del lavoro di tutta una vita. Per noi era uno del paese, sempre gentile e pronto ad un sorriso. Non l’ho mai visto tirarsi indietro se qualcuno lo chiamava per un lavoretto».

di Matteo Radogna