Bologna, 28 agosto 2012 - Tragedia, ieri sera, alla 'Casa Dolce', una struttura protetta a Casalecchio di Reno. Un ragazzo di 20 anni, con problemi psichici, è morto dopo essersi sentito male e mentre gli operatori della struttura stavano tentando di calmarlo.

Il pm di turno, Giampiero Nascimbeni, ha disposto l'autopsia da cui, dice il procuratore aggiunto di Bologna Valter Giovannini, "ci attendiamo risposte chiare per comprendere le cause della morte"

Il fatto. Secondo le prime informazioni, il ragazzo - italiano e residente nel Bolognese - aveva fatto rientro nella casa di accoglienza dopo una giornata passata con la madre. Quando gli infermieri gli hanno detto di andare a letto e di mettere via la Playstation con cui giocava, il 20enne avrebbe iniziato ad agitarsi scalciando e tirando pugni in corridoio. Una reazione che pare fosse solito avere.

Sarebbero intervenuti quattro operatori per bloccare il ragazzo dal fisico robusto. Non riuscendovi, sarebbe stato richiesto l'intervento dei carabinieri e del 118. Quando, però, l'ambulanza è arrivata sul posto, il ragazzo era già morto. Da un primo esame sul corpo, pare non ci fossero segni evidenti di percosse, se non due macchioline di sangue al naso.

La Procura ha acquisito la cartella clinica e aperto un'inchiesta per omicidio colposo. Tre operatori sono indagati.

Intanto la cooperativa Dolce fornisce la sua versione dell'accadduto (clicca e leggi).