Bologna, 7 dicembre 2012 - Anche i "cattivi" hanno un cuore. "Cattivi" solo sul ring però: il più importante evento annuale di sport da combattimento a Bologna, "Gladiatori", giunto quest'anno alla sua XII edizione, riunisce in una serata di incontri dal vivo giovani che hanno appreso tramite una pluriennale e accurata formazione tecniche derivate dalle più antiche arti marziali, e che fanno dei principi di lealtà, rispetto e sportività il proprio cuore pulsante.

Un cuore che da questa edizione 2013 porta tatuato su di sé lo slogan "farsi male per fare del bene". L'ente organizzatore dell'evento infatti, l'associazione sportiva "Gladiatori Bologna", ha deciso di devolvere parte dei proventi della serata all'Ageop, onlus per la cura dei bambini dell'Oncologia Pediatrica.
Gli incontri, nelle discipline del K-1,Muay Thay, Savate Pro e Kickboxing, si terranno sabato 8 dicembre al Palasport di Zola Predosa (via dello Sport 2), a iniziare dalle 20,30. Oltre alle selezioni Oktagon e Booster, alle dispute per il titolo italiano Pro K-1, Prestige fight e Prestige fight MMA femminile, ci sarà anche il torneo Veterani, partecipato dai maestri che hanno fatto la storia di questo sport e che l'8 dicembre saliranno sul ring proprio per favorire la causa benefica dell'Ageop.
Sponsor tecnico della serata è, tra gli altri, l'associazione "300 Defense", dei M° Luca Zama e Vittorio Riguzzi, che organizza corsi di autodifesa aperti a tutti, ed è un scuola specializzata in Close Combat nell'insegnamento e diffusione del metodo israeliano Krav Maga.

Abbiamo chiesto dunque al M° Zanotti di raccontarci qualcosa di questa serata.

M° Zanotti, siete giunti alla XII edizione di Gladiatori: ormai l'evento ha una sua storia di tutto rispetto...

"Si e lo dico con orgoglio,è partito tutto 12 anni fa quando a me e a Claudio Baccolini, presidente dell associazione, venne l'idea di organizzare un evento dove i migliori fighters bolognesi potessero confrontarsi con atleti di tutto il mondo".

Sempre più giovani si appassionano alle discipline da combattimento. Pensi che sia perché è uno sport completo sul piano fisico e psicologico oppure perché è aumentato il senso di insicurezza nella gente, e l'idea di sapersi difendere o affrontare un pericolo attira sempre di più?

"Credo fermamente in queste discipline, perché oltre ad esser incredibilmente complete sul piano fisico, insegnano rispetto e disciplina verso il proprio maestro e soprattutto verso il proprio avversario. Sono sempre stato contro la violenza, insegno ai miei ragazzi che in questo sport non serve cattiveria ma solo determinazione, un po' come nella vita di tutti i giorni. La sicurezza viene di conseguenza: non è tanto per paura dei pericoli di strada. Chi inizia questo sport lo fa anche per il controllo psicofisico che questa disciplina è in grado di far raggiungere a chi la pratica. E gli effetti sono positivi per ogni ambitio della vita quotidiana: maggiore equilibrio, maggiore capacità di prendere decisioni, magggiore forza di volontà".

La crisi economica che il Paese sta attraversando penalizza molto sia la cultura che la pratica degli sport. E' stato dificoltoso riuscire a organizzare Gladiatori anche quest'anno?

"Beh, l'Italia sta vivendo una forte crisi ma forse nello sport, parlo di chi lo pratica, con pochi soldi al mese si può fare un qualcosa di sano tutti i giorni. Per quanto concerne l organizzazione,devo dirti che è stato faticoso reperire fondi, ma son certo che con l aiuto del pubblico riusciremo a coprire tutte le spese. E' una sfida.... e io adoro le sfide!".

Come è nata l'idea di contribuire alla causa dell'Ageop con una serata-spettacolo di un sport che in qualche modo implica la violenza, seppure all'interno di regole ben precise?

"Glli sport da combattimento vengono spesso intesi come violenti. Certo, nell'incontro si tirano calci e pugni, ma come dicevi nel rispetto delle regole. Non dimentichiamo che il match finisce sempre con un abbraccio tra i due contenders. E poi, io per primo posso testimoniare che tutti i ragazzi che conosco in questa disciplina, e che personalmente alleno da anni, hanno un cuore grande, sanno come aiutarsi a vicenda, aiutare gli altri. Forse è nel vedere questi giovani che è nata l'idea di aiutare i giovanissimi - i bambini - che soffrono e che hanno bisogno di farcela, di riuscire nella loro lotta, nel loro combattimento personale che, in questo caso, è contro una precoce malattia".

Come è nata l'idea del torneo Veterani?

"Vedi,un pugile nasce combattente e muore tale. Si sogna sempre di poter fare ancora un match e nel mio caso, a 13 anni dall ultimo, non è passato un giorno senza che io m'immaginassi di ripercorrere ancora davanti ai miei amici la pedana che porta al ring. L'idea dei veterani, in realtà maestri, è nata proprio a scopo di beneficenza. Un maestro nella propria città gode sempre di una certa popolarità e se decide di salire sul ring, porta con sè molti sostenitori e, perché no, anche qualche curioso che vuol vedere un over quaranta praticare ancora uno sport del genere. E' proprio grazie ai tanti fan che sarà possibile raccogliere fondi per l'Ageop, quindi.... viva i tornei dei maestri!
Infine, sono certo che l'8 dicembre non sarà importante se vincerò io o il mio avversario, perché quella sera vincerà lo sport che amo e per una volta si scrollerà di dosso la fama di sport violento per trasformare il pugile "cattivo" in un cavaliere dal cuore d'oro".